Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Inventario "11019 F"

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Scheda aggiornata al 22-11-2024
Opera 11019 F

Iscrizioni

  • autore ignoto di epoca antica (di mano dell'artista): "TADDEO", a penna sul recto, sull'orlo della veste della figura in basso a destra
  • autore ignoto di epoca antica (di mano dell'artista): "TADDEO ZVCCARO", a penna sul recto, sull'orlo delle maniche della figura in basso a sinistra
  • autore ignoto di epoca antica (di mano dell'artista): "[...] tolto a costui/ [...]di vertù desio/ [...] osserva lui [iscrizione tagliata]", a penna sul recto in basso a sinistra

Notizie storiche e critiche

“Ecco ch’il tempo gl’è tolto a costui/ ch’ha di studiare, e di virtù desio,/ Ma come ei se ‘l riacquisti osserva lui”. Grazie al confronto con la serie conservato oggi al Paul Getty Museum, che permette di ricostruire gli endecasillabi, presenti solo nella parte terminale nell’iscrizione del nostro foglio, è possibile apprezzare pienamente il saldo impianto compositivo con cui Federico, attraverso rimandi visivi e testuali, aveva voluto illustrare le vicende della giovinezza di Taddeo: i richiami tra le rime, legate a ogni immagine, secondo elementari regole mnemotecniche, incatenano lo svolgersi degli eventi figurati nei quattro disegni del gruppo, corrispondenti all’esperienza che di Taddeo aveva avuto presso la bottega di Giovanni Pietro Calabrese (cfr. scheda dell’inv. 10996 F). L’apprendistato presso il Calabrese, il cui vero cognome era Condopulo, pittore iscritto alla Compagnia di San Luca già prima del Sacco di Roma , fu tutt’altro che semplice. Solo la capacità di Taddeo di sopportare Fatiga e Servitude, figure allegoriche che Federico in un altro disegno (Gallerie degli Uffizi, GDS, inv. 11009 F) affianca alle storie narrate, gli permisero di superare quei momenti angusti descritti anche da Vasari: “non pure lo facevano macinare colori giorni e notte, ma lo facevano, non ch’altro patire del pane; del quale acciò non potesse anco avere a bastanza né a sua posta, lo tenevano appiccato al palco con certi campanelli che, ogni poco che il paniere fosse tocco, sonavano e facevano la spia”. Alla privazione del nutrimento materiale si sommava una privazione anche di quello intellettuale, dato che la meschinità del maestro non permetteva a Taddeo neanche di visionare opere eccelse in suo possesso utili per la formazione dell’allievo: “Ma questo avrebbe dato poca noia a Taddeo, se avesse avuto commodo di poter disegnare alcune carte che quel suo maestraccio aveva di mano di Raffaello di Urbino” . La perfetta corrispondenza tra la descrizione vasariana e la traduzione figurativa zuccaresca del foglio ‘Taddeo in casa del Calabrese’ (Gallerie degli Uffizi, inv. 10993 F), non solo permette di riscontrare un’unica fonte delle due testimonianze – presumibilmente Federico stesso -, ma amplifica anche il rapporto tra immagine e testo nella serie sulla giovinezza di Taddeo: da un lato la versione poetica delle rime, dall’altro la trasposizione letteraria delle ‘Vite’ vasariane. Alla scena notturna chiusa tra le pareti dell’interno domestico, risponde l’apertura diurna del nostro, in cui Taddeo, nonostante sia mandato dalla moglie del Calabrese, “fastidiosa donna” a sbrigare molte commissioni, riesce, come sottolineato dalla terzina, a trovare una soluzione alternativa volta a soddisfare il suo desiderio di conoscenza: lo studio, l’apprendimento vero si svolge per le piazze, tra le strade della città. Come nel foglio GDSU inv. 11012 , l’attenzione del giovane Taddeo si fissa sulle facciate dipint dei palazzi, presumibilmente di fronte a un altro lavoro di Polidoro, come quello perduto al numero 20 di vicolo del Gallo . I continui riferimenti di Federico alle privazioni inflitte al fratello erano volti programmaticamente a ribadire l’importanza e la necessità di un’istituzione che fosse capace di accogliere e formare nel miglior modo possibile giovani artisti. Alla denuncia del sistema delle botteghe da seguito l’impegno profuso da Federico durante il suo principato (1593-1594) nella rinnovata Accademia di San Luca, che aveva sede proprio nel palazzo Zuccari sul Pincio a Roma e che, secondo la sua volontà testamentaria, avrebbe dovuto divenire luogo di soggiorno e incontro per giovani artisti forestieri. (Scheda a cura di Maria Elena De Luca, pubblicata in Firenze 2009-2010; redazione del testo per la pubblicazione sul sito del Progetto Euploos a cura di Aliventi R.). Per ulteriori notizie sulla serie si rimanda alla scheda dell'inv. 10996 F.

Mostre

  • Firenze 2009-2010
    Acidini C./ Capretti E., Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40-1609) e le vendette d'artista, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 2009-2010, Firenze 2009, p. 220 n. 7.3 (scheda a cura di De Luca M. E.)

Bibliografia

  • Pelli Bencivenni G. [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102)
    Pelli Bencivenni G., Catalogo dei disegni, [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102), v. IV ("Zuccheri Federico") volume dei Grandi XVII nn. 53-65 e 74
  • Ferri P. N. 1890
    Ferri P. N., Catalogo riassuntivo della Raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla R. Galleria degli Uffizi compilato ora per la prima volta dal conservatore Pasquale Nerino Ferri, Roma, 1890, p. 167
  • Heikamp D. 1957
    Heikamp D., Vicende di Federico Zuccari, in Rivista d'Arte, XXXII, 1957, p. 205 n. 10 nota 91, fig. 14
  • Gere J. A. 1990
    Gere J. A., Introduction, in Sotheby's , The life of Taddeo Zuccaro by Federico Zuccaro, from the Collection of the British Rail Pension Fund, New York ,1990, p. 32
  • Acidini Luchinat C. 1998-1999
    Acidini Luchinat C., Taddeo e Federico Zuccari: fratelli pittori del Cinquecento, Milano, 1998-1999, v. I p. 21 nota 39
  • Brooks J. 2007
    Brooks J., The career of Taddeo Zuccaro, in Brooks J., Taddeo and Federico Zuccaro artist-brothers in Renaissance Rome, catalogo mostra Los Angeles, J. Paul Getty Museum 2007-2008, Los Angeles 2007, p. 44 nota 24 sotto il n. 8 (scheda a cura di Brooks J.)
  • Capretti E. 2009
    Capretti E., La celebrazione dell'artista virtuoso: il fratello Taddeo, pittore (1593-1603 circa), in Acidini C./ Capretti E., Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40-1609) e le vendette d'artista, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 2009-2010, Firenze 2009, p. 215 nota 4
  • Petrioli Tofani A. 2014
    Petrioli Tofani A., L'inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, 2014, v. II p. 853 nn. 53-65 e 74
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