Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Catalogo "11064 F"

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Scheda aggiornata al 08-11-2024
Opera 11064 F
  • inv. 11064 F
  • Zuccari Federico (1540-1541/ 1609)
  • Ricompensa della Giustizia o Giustizia distributiva
  • Categoria: Figura
  • Datazione: sec. XVI
  • Tecnica e materia: tracce di pietra nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca (carbonato basico di piombo) su carta preparata con colore rosa
  • Misure: 227 x 316 mm
  • Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi (Lugt 929) sul recto in basso a destra

Notizie storiche e critiche

Al centro, la personificazione della Giustizia siede su un masso ai piedi di un albero, forse una quercia. Poggia un piede su una cornucopia ricolma di frutti della Terra e, mentre tiene in una mano la bilancia, con l'altra elargisce doni preziosi e onorificenze (una collana d'oro, una coppa, una corona, una catena) a un uomo inginocchiato. Questi, vestito miseramente e scalzo, presenta un atteggiamento umile e nobile al tempo stesso. Alle sue spalle, due buoi aggiogati lo hanno accompagnato lungo l'erta salita. Sulla destra si intravede un paesaggio campestre, tratteggiato sinteticamente, dove un altro contadino sta falciando il grano. Si tratta di un interessante studio compositivo relativo a una delle scene dipinte da Federico Zuccari nel 1563 entro scomparti su un impianto a stucco bianco e oro, nella volta dello scalone di Palazzo Grimani in Santa Maria Formosa a Venezia, di recente restaurato. Alla medesima composizione di associano un precedente foglio con studi vari, comprendente la figura della Giustizia col contadino (inv. 2607 S), e l'incisione derivata poi nel 1566 da Cornelis Cort (B. LII, 255, 223) . Elaborando la scena allegorica della Giustizia distributiva, Federico prende le distanze dai modelli antichi, almeno in parte, per trarre spunti originali probabilmente da stampe nordiche, specie fiamminghe e francesi, raffiguranti scene aneddotiche a scopo moraleggiante, molte delle quali edite da stampatori a veneziani nella seconda metà del Cinquecento. L'iconografia della scena, dettata forse dallo stesso Grimani, paragona la fatica dell'uomo virtuoso, che lotta contro invidie e maldicenze, a quella del contadino, che spesso vede vanificato il suo duro lavoro dalle intemperie; entrambi svolgono, quotidianamente, un'attività faticosa svolta con diligenza, amore e impegno, nonostante le avversità. A ben vedere, però, come ha notato la Herrmann Fiore, nel disegno la figura del contadino pare presentare i tratti dello stesso Zuccari, che nell'immagine dell'uomo umile e operoso che lavora nei campi salvando il raccolto (forse desunta da miniature fiamminghe viste proprio in collezione Grimani) trovava uno dei motivi poi più amati per i richiami alla propria vicenda personale. Anche il bue e il "toson di bue" quali simboli del 'Labor' dell'artista - la fatica imposta dal proprio lavoro - torneranno in opere successive . Del resto, il bue è anche animale sacro a Dioniso, ispiratore dell'opera d'arte, e il simbolo apocalittico di san Luca evangelista, protettore dei pittori e delle loro corporazioni e accademie (Herrmann Fiore 1992). Dunque l'artista ha tradotto l'invenzione per il dipinto Grimano in chiave autobiografica per elaborare un modello per l'incisione, che inaugura una serie di invenzioni di Federico mirate all'autopromozione. In effetti, il disegno presenta alcune varianti rispetto al dipinto, in particolare ai margini laterali (la testa del bue, i tronchi), che lo pongono invece in stretta relazione con l'incisione. Inoltre, non sembra causale che il Cort abbia inserito nella stampa la scritta "Federicus Zuccarus Urbinas invenit" proprio sotto la figura del contadino inginocchiato. (Il testo è desunto dalla scheda di Elena Capretti pubblicata in Firenze 2009-2010; inserimento del testo a cura di Aliventi R.)

Mostre

  • Firenze 1966
    Gere J., Mostra di disegni degli Zuccari (Taddeo e Federico Zuccari e Raffaellino da Reggio), catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1966, Firenze 1966, p. 33 n. 41, fig. 31 (scheda a cura di Gere J.)
  • Torre dei Passeri 1993
    Gizzi C., Federico Zuccari e Dante, catalogo mostra Torre dei Passeri, Casa di Dante in Abruzzo 1993, Milano 1993, p. 324 , ripr. a p. 249
  • Firenze 2009-2010
    Acidini C./ Capretti E., Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40-1609) e le vendette d'artista, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 2009-2010, Firenze 2009, pp. 86 n. 1.2, 214, rip. a p.87 (scheda a cura di Capretti E.)

Bibliografia

  • Pelli Bencivenni G. 1784 (BU, ms. 463/ 3.3)
    Pelli Bencivenni G., Indice di CXXII volumi di Disegni della R. Galleria. Parte II. Sono un seguito dei Volumi descritti nella P.ma Parte, di Disegni per lo più acquistati da S. A. R. e questi disegni devono essere richiamati nell'indice Alfabetico che compone d.a prima Parte. La quale va dal N. I al n. CVI dei vol. della raccolta/ meno i n. 83, 84 e 105 duplicato, 1784 (BU, ms. 463/ 3.3), c. 245 n. 24
  • Tosini P. 1997
    Tosini P., Gli esordi romani di Federico Zuccari e Federico Barocci in Vaticano, in Cleri B., Federico Zuccari. Le idee, gli scritti, Milano ,1997, pp. 133, 140 nota 8
  • Acidini Luchinat C. 1998-1999
    Acidini Luchinat C., Taddeo e Federico Zuccari: fratelli pittori del Cinquecento, Milano, 1998-1999, I, p. 230, fig. 2
  • Herrmann Fiore K. 2001
    Herrmann Fiore K., Federico Zuccari. La 'Pietà degli angeli', il prototipo riscoperto del fratello Taddeo e un’'Anatomia degli artisti'., Roma, 2001, pp. 80-81, 88 nota 59, fig. 89
  • Bolzoni M. S. 2016
    Bolzoni M. S., The drawings of Raffaellino Motta da Reggio, in Master Drawings, LIV, 2, 2016, pp. 175, 204 nota 83
  • Bolzoni M. S. 2020
    Bolzoni M. S., Rome looking at Venice : the Zuccaro brothers and the "colorito" vs. "disegno" debate, in Master drawings, LVIII, 2, 2020, p. 193 nota 56
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