autore ignoto di epoca antica: "4", a penna sull'antico montaggio
autore ignoto di epoca antica: "Un disegno di Lelio – da Nugolara", a penna su un frammento dell'antico montaggio, incollato sul passepartout
Notizie storiche e critiche
Acquisito dal principe Leopoldo de’ Medici nell’ultimo quarto del XVII secolo con un’attribuzione a Lelio Orsi, come si deduce dalle fonti sei-settecentesche e dall’iscrizione sull’antico montaggio – poi ritagliata e collocata sul nuovo supporto – , il disegno venne ricondotto agli affreschi di Pellegrino Tibaldi a Palazzo Poggi nel 1952 da Florence Silvia Kossoff e, poco dopo, riclassificato a quell’artista da Giulia Sinibaldi, al tempo Direttrice del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe .
Lo studio è preparatorio per la famosa scena raffigurante i compagni di Ulisse che rubano i buoi del Sole, affrescata in uno dei riquadri del soffitto della Sala di Ulisse: questa saletta, a pianta quadrata, è adiacente al Salone di Polifemo, di più ampie dimensioni, e fu anch’essa realizzata con un alto grado di probabilità tra il 1550 e il 1551 .
L’episodio è tra i più noti dell’intero ciclo pittorico , mentre il disegno non ha goduto di altrettanta fortuna nella letteratura su Tibaldi.
Tra le varianti che differenziano l’opera grafica dalla sua realizzazione finale la più significativa riguarda la figura di Ulisse, che nel disegno dorme rannicchiato con la testa appoggiata sul braccio, mentre nell’affresco ha una posa più nobile, da eroe che si riposa dalle sue fatiche ; inoltre, lo slancio dei compagni che si avventano con foga sui buoi è sostituito nella versione pittorica da gesti più cauti e contenuti, per non svegliare Ulisse, addormentato all’interno dell’imbarcazione. Sul verso, due dei protagonisti dell’azione sacrilega sono stati ricalcati a pietra rossa, forse da un'altra mano e in epoca imprecisata.
La narrazione eroicomica e grottesca che caratterizza gli affreschi al pian terreno di Palazzo Poggi, “un avventuroso romanzo figurato, popolato d’un’umanità vivacissima, gesticolante, agitata, frettolosa, sbracciantesi nell’ostentazione mimica del proprio atteggiamento, in pose involute, esagerate, talvolta addirittura caricaturali” , trova il suo esito più alto in questo episodio, nel quale il compagno di Ulisse in primo piano sembra voler zittire gli osservatori e renderli complici in un coinvolgimento quasi teatrale .
Un altro dato sorprendente è il valore dato al paesaggio: Tibaldi, come Daniele da Volterra e gli altri artisti di ispirazione michelangiolesca, è in primo luogo pittore di figura, ma qui si misura con suggestivi brani paesaggistici, per i quali non è da escludere la suggestione dei modi di Nicolò dell’Abate, attivo negli stessi anni al piano nobile di Palazzo Poggi : nello studio preparatorio il paesaggio, pur essendo un rapido schizzo, appare più suggestivo, “fresco” e realistico della sua rigida trasposizione pittorica. Da un punto di vista stilistico, il disegno ha ancora stretti legami con Perin del Vaga, evidenti soprattutto nella figura di Ulisse addormentato, mentre nel passaggio all’affresco sembra prevalere la componente michelangiolesca: si noti, ad esempio, la figura del compagno in primo piano che, col dito sulle labbra, chiede silenzio e richiama, seppur con un accento diverso, il cosiddetto “disperato”, il dannato quasi al centro del Giudizio universale che si copre il viso con una mano ; al di là del richiamo iconografico, è anche la resa della corporatura, meno affusolata e lineare rispetto al disegno, che consente il riferimento a Michelangelo. (C. Valli, L. Da Rin Bettina, marzo 2024)
Mostre
Firenze 1973 Johnston C., Mostra di disegni bolognesi dal XVI al XVIII secolo, catalogo mostra Firenze, bibliografia specifica 1973, Firenze 1973, pp. 20-21 n. 4, fig. 2 (scheda a cura di Johnston C.)
Bologna 1984 Emiliani A./ Spezzaferro L./ Cammarota G. , Bologna 1584. Gli esordi dei Carracci e gli affreschi di Palazzo Fava, catalogo mostra Bologna, Pinacoteca Nazionale 1984, Bologna 1984, p. 11 n. 9, ripr. a p. 11
Bibliografia
Baldinucci F. 1673, 1675 (BNCF, Postillato 97) Baldinucci F., Listra de' Nomi de' Pittori, di mano de' quali si hanno Disegni, e il primo numero denota quello de' Disegni, e l'altro denota quello, nel quale, òfiorirono, ò morirono i medesimi Pittori, e tutto fino al presente giorno8 Settembre 1673. Andandosi sempre agumentando la raccolta de' medesimi, e essendo fatta questa per semplice memoria, ne esser messi per anco i tempi a tutti; non si è osservato ordine alcuno nel metterli in nota, se non quello dell'Alfabeto, Firenze, 1673, 1675 (BNCF, Postillato 97), "Lelio da Novellara, num. 8. [+] 8"
Baldinucci F. 1687 (ASFi, Guard. Med. 779, ins. 9, cc. 995-1027) Baldinucci F., Nota de' Libri de' disegni tanto grandi, che mezzani, con la distinzione di quanti ne sono attaccati per libro, avvertendo, che oltre a quelli che rimasero dopo la morte del Ser.mo Principe Card.le Leopoldo di Gloriosa Memoria, vi si comprendono quelli hauti di camera del Ser.mo Padrone per mano del Sig.r Falconieri in num.o di 193, e detta nota comincia secondo il num.o che son notati, e come stanno nell'armadio, 1687 (ASFi, Guard. Med. 779, ins. 9, cc. 995-1027), c. 1014 r., "Lelio da Novellara, al dodicesimo libro universale a c. 23, disegni 16"
Pelli Bencivenni G. [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102) Pelli Bencivenni G., Catalogo dei disegni, [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102), v. III ("Da Novellara Lelio") v. Universale XII n. 15
Firenze 1966 Davidson B. F., Mostra di disegni di Perino del Vaga e della sua cerchia, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1966, Firenze 1966, p. 67 sotto il n. 69 (scheda a cura di Davidson B. F.)
Ottawa 1982 Cazort M./ Johnston C., Bolognese drawings in north American collections: 1500 – 1800, catalogo mostra Ottawa, National Gallery of Canada 1982, Ottawa 1982, pp. 50-51 sotto il n. 10
Baltay C. 1985 Baltay C., Pellegrino Tibaldi in Bologna and the Marches. Ph.D. Dissertation, New York University, , 1985, p. 42, fig. 53
Winkelmann J. 1986 Winkelmann J., Pellegrino Tibaldi, in Fortunati Pietrantonio V., Pittura bolognese del '500, Bologna ,1986, pp. 482-483, ripr. a p. 505
Di Giampaolo M. 1989 Di Giampaolo M., Disegni emiliani del Rinascimento, Cinisello Balsamo, 1989, pp. 202-203 n. 96, ripr. a p. 203 (scheda a cura di Tanzi M.)
Lorandi M. 1995 Lorandi M., Il mito di Ulisse nella pittura a fresco del Cinquecento italiano, Milano, 1995, pp. 126-127
Romani V. 1997 Romani V., Primaticcio, Tibaldi e la questione delle "cose del cielo", Cittadella (Padova), 1997, p. 74 nota 38
Petrioli Tofani A. 2014 Petrioli Tofani A., L'inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, 2014, v. II p. 533 n. 15
Angelini G. 2019 Angelini G., Tibaldi (de' Pellegrini), Pellegrino, in , Dizionario Biografico degli Italiani. Volume 95, ,2019, p. 606
Valli C. 2024 Valli C., I disegni autografi di Pellegrino Tibaldi. Per un primo riordino del fondo al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi. Tesi di specializzazione in Beni storico-artistici, Università di Bologna, a.a. 2022/ 2023, , 2024, pp. 67-71