Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Catalogo "155 F r."

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Scheda aggiornata al 05-10-2023
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Opera 155 F r. RECTO
  • inv. 155 F r.
  • Giamberti Giuliano detto Giuliano da Sangallo (1445 ca./ 1516)
  • Figura maschile stante (Bagoa, attendente di Oloferne [?])
  • Categoria: Figura
  • Datazione: secc. XV/ XVI
  • Tecnica e materia: penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, biacca (carbonato basico di piombo), pietra nera leggermente sfumata su carta
  • Misure: 393 x 271 mm
  • Filigrana: tre monti sormontati da una croce (Briquet 11719)
  • Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi (Lugt 930) in basso a sinistra

Iscrizioni

  • autore ignoto: "155", a penna in basso a sinistra

Notizie storiche e critiche

Nei contributi Die Handzeichnungen Giuliano's da Sangallo: kritisches Verzeichnis’ e ‘Giulianos da Sangallo figürliche Kompositionen’, entrambi editi nel 1902, Cornelius Von Fabriczy individuava per la prima volta un nucleo di disegni a soggetto figurativo ascrivibili a Giuliano da Sangallo, artista fino a quel momento noto quasi esclusivamente per la produzione grafica relativa all’attività architettonica e allo studio dell’antico . Avvalendosi delle preziose indicazioni fornite da Pasquale Nerino Ferri, all’epoca conservatore del Gabinetto Disegni e Stampe della R. Galleria degli Uffizi, Fabriczy annoverava nel “corpus” degli autografi quattro fogli conservati presso il museo fiorentino, tra cui la ‘Figura maschile stante’ . Sebbene nel corso del Novecento alcuni studiosi abbiano sollevato dubbi circa l’autografia dell’opera, il riferimento a Giuliano è ormai accolto in modo unanime. Al pari della questione attributiva, anche l’interpretazione del soggetto è stata al centro di un lungo dibattito: se John Byam Shawn (1931-1932) identificò il personaggio dalla folta barba e dalla lunga chioma con Mosè, Bernard Berenson (1938) pensò a una raffigurazione di Giove tonante; più recentemente, Carlo Sisi (in Firenze 1992) vi ha, invece, riconosciuto il poeta latino Lucrezio che, in preda alla pazzia d’amore, distrugge – quasi a prefigurazione del suicidio – i suoi scritti. Quest’ultima ipotesi, ripresa dalla critica negli ultimi tre decenni , deve, però, essere oggi rivista alla luce della lettura proposta da Marzia Faietti nel saggio “Giuliano da Sangallo disegnatore di figura: qualche certezza e molte incognite” (2017). La studiosa giunge a proporre una soluzione per l’insolita iconografia a seguito dell’esame comparativo di altri tre fogli di mano dell’artista, provenienti – con ogni probabilità – da un medesimo libro di disegni ora smembrato e, dunque, ricongiungibili da un punto di vista tematico . Si tratta del ‘Gruppo di guerrieri antichi’ (Gallerie degli Uffizi, GDS, inv. 616 O r.), della “Scena militare all’antica” (Vienna, Albertina, inv. 82) e della ‘Giuditta con la testa di Oloferne e la fantesca Abra’ (Vienna Albertina, inv. 1482). I primi due studi (inv. 616 O r. e inv. 82) hanno quasi esattamente le stesse misure e in origine dovevano formare un unico foglio o essere disposti su due pagine consecutive ; essi compongono un’unica sequenza narrativa, nella quale Faietti individua una rappresentazione dell’accampamento assiro prima della decapitazione del generale Oloferne, la cui tenda compare sullo sfondo . Alla scena sarebbe, poi, seguita la composizione con Giuditta che, mostrando la testa di Oloferne, sancisce la salvezza e liberazione del popolo d’Israele. Nella ricostruzione delineata da Faietti, l’atto conclusivo della storia si avrebbe proprio nell’inv. 155 F r.. Nella ‘Figura maschile stante’ sarebbe, dunque, raffigurato Bagoa, il fedele attendente di Oloferne, che, dopo aver scoperto il corpo decapitato del suo generale, “diede in alte grida di dolore e di lamento, urlando con tutte le forze e stracciandosi le vesti” (Libro di Giuditta, XIV, 16)”. Secondo la lettura di Faietti, il libro capovolto ai piedi di Bagoa – particolare non presente nel testo biblico di riferimento – sarebbe da identificare con “il registro degli ordini e delle prescrizioni del generale”, fino a quel momento custodito dall’attendente . Per quanto riguarda, invece, i tratti somatici del nostro personaggio, così simili a quelli di Oloferne nella ‘Giuditta’ viennese, Giuliano avrebbe fatto ricorso “a una sorta di generica maschera tragica valida per diverse situazioni, riecheggiando la figura del sacerdote nel gruppo scultoreo del ‘Laocoonte’, scoperto nel 1506 e destinato a diventare ben presto un’immagine iconica per la rappresentazione del dolore universale” . In relazione a quest’ultimo aspetto si possono ricordare le significative parole scritte da Aby Warburg: “Il gruppo dei dolori di ‘Laocoonte’ il Rinascimento, se non lo avesse scoperto, avrebbe dovuto inventarlo, proprio per la sua sconvolgente eloquenza patetica” . Sebbene lo studioso tedesco non includa il nostro disegno all’interno la tavola 41a dell’Atlante Figurativo ‘Mnemosyne’ – nella quale, attraverso ventiquattro immagini, si illustra come il ritrovamento del ‘Laocoonte’ segni un punto di non ritorno “verso la maniera enfatica del pathos” (link) –, esso va, senza dubbio, ad arricchire la casistica individuata da Warburg. Nell’accentuazione espressiva della ‘Figura maschile stante’, si possono, infatti, ritrovare i concetti warburghiani di “sopravvivenza dell’Antico” (“Nachleben der Antike”) e di “pathosformel” . In virtù di queste innegabili affinità con le opere scelte per ‘Mnemosyne’, l’inv. 155 F r. risulta esposto alla mostra “Camere con vista. Aby Warburg, Firenze, e il laboratorio delle immagini”, attualmente in corso alle Gallerie degli Uffizi (18 settembre – 10 dicembre 2023); qui si instaura, ad esempio, un suggestivo e inedito dialogo con la ‘Giuditta’ di Mantegna (Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, inv. 404 E), confronto dal quale può svilupparsi “un’altra storia ancora, suggerita dall’imperturbabilità della figura femminile e dalla disperazione dell’uomo che si straccia le vesti” . Ritornando ai legami esistenti tra il personaggio identificabile con Bagoa e il ‘Laocoonte’, le suggestioni provenienti dal prototipo non si ravvisano solo nella resa del volto, ma anche nell’attenzione riservata da Sangallo all’anatomia, enfatizzata mediante una sapiente combinazione della penna e dell’inchiostro diluito. L’intenso gioco chiaroscurale, che va a sostituire il tracciato lineare a penna tipico delle opere sangallesche degli anni Ottanta del Quattrocento , unita alla capacità di rielaborare gli stimoli provenienti dall’antico riflettono in modo chiaro il contatto con “la cultura artistica messa a punto a Roma nei primi del Cinquecento, in un periodo in cui la neutralità di un sistema di segni che documenta fedelmente (o asetticamente) i reperti antichi aveva ceduto il passo a un sistema descrittivo in grado di restituire tutte le manifestazioni dell’antichità, talora attratto dall’ibridismo delle forme e soprattutto capace di ripensare originalmente le fonti classiche in chiave antico-moderna” . Sulla scorta di tali considerazioni è plausibile circoscrivere l’esecuzione della ‘Figura maschile stante’, e degli altri tre fogli a essa collegati, agli ultimi anni del primo decennio del XVI secolo . L’adesione al clima culturale romano di inizio secolo porta, dunque, a un aggiornamento stilistico che rinnova, senza mai annullarla completamente, la formazione fiorentina di Giuliano. Quest’ultima, nel caso specifico dell’inv. 155 F r., traspare proprio nell’espressione di Bagoa, dove si scorge ancora un’eco “del delicato patetismo di figure del Botticelli quali il ‘San Giovanni Battista’ degli Uffizi (inv. 188 E)” . D’altra parte una vicinanza ai modi di Sandro Filipepi era stata già ravvisata da Pasquale Nerino Ferri che, nella scheda storica del disegno, appuntava “Dal Botticelli”. Anche se non è mai stato individuato un modello di riferimento botticelliano, si segnala che a Filipepi si deve una delle rare raffigurazioni di Bagoa; l’attendente, infatti, compare ne ‘La scoperta del cadavere di Oloferne’, dipinto che forma con ‘Il Ritorno di Giuditta a Betulia’ il dittico noto come le “Storie di Giuditta”. (La scheda, redatta da Roberta Aliventi nel settembre 2023, riprende le riflessioni avanzate da Marzia Faietti in ‘Giuliano da Sangallo disegnatore di figura: qualche certezza e molte incognite’, in ‘Giuliano da Sangallo. Disegni degli Uffizi’, a cura di D. Donetti, M. Faietti, S. Frommel, catalogo della mostra (Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe Sala Edoardo Detti e Sala del Camino), Firenze 2017, pp. 136-148).

Mostre

  • Kyoto/ Tokyo/ Nagoya 1991
    Bonsanti A./ Paolucci A./ Petrioli Tofani A., Firenze Arte del Rinascimento e restauro, catalogo mostra Kyoto/ Tokyo/ Nagoya, Kyoto, Museo Nazionale d'Arte Moderna/ Setagaya, Museo d'Arte/ Nagoya, Museo Civico 1991, s. l. 1991, pp. 148-149 n. 47 (scheda a cura di Petrioli Tofani A.)
  • Firenze 1992
    Petrioli Tofani A., Il disegno fiorentino del tempo di Lorenzo il Magnifico, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi/ Sale Ex Archivio 1992, Milano 1992, pp. 58-59 n. 2.16 (scheda a cura di Sisi C.)
  • Roma 2000
    Morello G./ Petrioli Tofani A., Sandro Botticelli. Pittore della Divina Commedia, catalogo mostra Roma, Scuderie Papali al Quirinale 2000, Milano 2000, v. I p. 204 n. 5.24 (scheda a cura di Miseri I.)
  • London 2010
    Chapman H./ Faietti M., Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance drawings, catalogo mostra London, British Museum, Department of Prints and Drawings 2010, London 2010, pp. 180-181 n. 39, ripr. a p. 181 (scheda a cura di Casoli C.)
  • Firenze 2011
    Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, pp. 18, 180-181 n. 39, ripr. a p. 181 (scheda a cura di Casoli C.)
  • Ferrara 2016-2017
    Beltramini G./ Tura A., Orlando Furioso 500 anni. Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi, catalogo mostra Ferrara, Palazzo dei Diamanti 2016-2017, Ferrara 2016, pp. 164-165 n. 61, ripr. a p. 165 (scheda a cura di Donati G.)
  • Firenze 2017
    Donetti D./ Faietti M./ Frommel S., Giuliano da Sangallo. Disegni degli Uffizi, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe 2017, Firenze 2017, p. 149 n. 11.1 (scheda a cura di Faietti M./ Grasso M.)
  • Firenze 2023
    Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 354 n. 56, ripr. a p. 286 (scheda a cura di Aliventi R.)

Bibliografia

  • Fabriczy C. von 1902
    Fabriczy C. von, Die Handzeichnungen Giuliano's da Sangallo: kritisches Verzeichnis, Stuttgart, 1902, pp. 105-106
  • Fabriczy C. von 1902
    Fabriczy C. von, Giulianos da Sangallo figürliche Kompositionen, in Jahrbuch der Koniglich Preuszischen Kunstsammlungen, XXIII, 3/4, 1902, p. 203
  • Berenson B. 1903
    Berenson B., The drawings of the Florentine painters classified criticised and studied as documents in the history and appreciation of Tuscan art with a copiouscatalogue raisonné, London, 1903, v. II p. 163 n. 2465
  • Byam Shaw J. 1931-1932
    Byam Shaw J., Seven Sheets from a Sketch-Book by Antonio da Sangallo the elder, in Old master drawings, VI, 1931-1932, pp. 40, 43-44 n. 2, tav. 35
  • Berenson B. 1938
    Berenson B., The drawings of the Florentine painters, Chicago, 1938, v. II p. 318 n. 2465
  • Marchini G. 1942
    Marchini G., Giuliano da Sangallo, Firenze, 1942, p. 105
  • Degenhart B. 1955
    Degenhart B., Dante, Leonardo und Sangallo. Dante-Illustrationen Giuliano da Sangallos in ihrem Verhältnis zu Leonardo da Vinci und zu den Figurenzeichnungen derSangallo, in Römisches Jahrbuch für Kunstgeschichte, VII, 1955, pp. 221, 255 nota 335, fig. 292
  • Firenze 1955
    Fossi Todorow M., Mostra di disegni di Filippino Lippi e Piero di Cosimo, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1955, Firenze 1955, p. 28 n. 75 (scheda a cura di Fossi Todorow M.)
  • Berenson B. 1961
    Berenson B., I disegni dei pittori fiorentini, Milano, 1961, v. II p. 536 n. 2465
  • Borsi S. 1985
    Borsi S., Giuliano da Sangallo. I disegni di architettura e dell'antico, Roma, 1985, p. 483
  • Lightbown R. 1989
    Lightbown R., Sandro Botticelli, Milano, 1989, p. 187
  • Petrioli Tofani A. 1991
    Petrioli Tofani A., Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni di figura 1, Firenze, 1991, p. 71, ripr. a p. 70
  • Ciardi R. P. 1994
    Ciardi R. P., Il Rosso e Volterra, in Ciardi R. P., Il Rosso e Volterra, catalogo mostra Volterra, Pinacoteca Comunale 15 luglio - 20 ottobre 1994, Venezia 1994, pp. 41, 44, ripr. a p. 45
  • Van Cleave C. 1994
    Van Cleave C., Tradition and innovation in the Early History of Black Chalk Drawing, in Cropper E., Florentine drawing at the time of Lorenzo the Magnificent: papers from a colloquium held at the Villa Spelman, Florence, 1992, Bologna ,1994, p. 237
  • Ames-Lewis F. 1995
    Ames-Lewis F., Drawing for Secular Subjects in Late Quattrocento Florence, in Apollo, CXLII, 405, 1995, pp. 52, 55 nota 7, fig. 1
  • Ames-Lewis F. 2011
    Ames-Lewis F., Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance Drawings (London, British Museum, 22 April–25 July 2010, and Florence, Galleria degli Uffizi, 1 February to 30 April 2011), recensione, in Renaissance Studies, XXV, 2, 2011, p. 329
  • Petrioli Tofani A. 2014
    Petrioli Tofani A., L'inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, 2014, v. III p. 1089
  • Donetti D. 2017
    Donetti D., Il Codice Geymüller e la famiglia Sangallo, in Donetti D./ Faietti M./ Frommel S., Giuliano da Sangallo. Disegni degli Uffizi, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe 2017, Firenze 2017, p. 124
  • Faietti M. 2017
    Faietti M., Giuliano da Sangallo disegnatore di figura: qualche certezza e molte incognite, in Donetti D./ Faietti M./ Frommel S., Giuliano da Sangallo. Disegni degli Uffizi, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi, Gabinetto dei Disegni e delle Stampe 2017, Firenze 2017, pp. 136, 139, 141, 144-146, 147 note 32, 35, 46
  • Firenze 2023
    Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, pp. 280-281
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