Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi
I fogli invv. 15545 F e 15546 F fanno parte di un gruppo di disegni conservato agli Uffizi sotto il nome di Benedetto Luti e composto dagli invv. 15525 F-15555 F, tra loro omogenei per tipologia, essendo tutti studi di nudo di tipo accademico e tutti databili tra il tardo Seicento o il primo Settecento (per maggiori informazioni su tutto l'insieme vedi la scheda del disegno inv. 15525 F link ). Il piccolo nucleo è menzionato la prima volta nell'inventario di Giuseppe Pelli Bencivenni (Pelli Bencivenni 1784, BU, ms. 463/3.3), dove figura tra volumi principalmente provenienti dall'acquisto, compiuto nel 1779, della collezione di Ignazio Enrico Hugford, collezionista residente a Firenze, il cui padre era di origini inglesi. Tale provenienza è in parte confermata dalla presenza sui disegni invv. 15545 F e 15546 F di un'antica iscrizione a penna che li riferisce a “Luti”, le cui caratteristiche calligrafiche rimandano decisamente a Hugford, come notato da Rodolfo Maffeis (2012). Il fatto che sugli altri disegni del gruppo non compaiano tali scritte non toglie che abbiano anch'essi la stessa provenienza, anche perché già dalla prima menzione nell'inventario settecentesco il nucleo si presenta come un insieme compatto, composto da studi di tipologia simile, risalenti alla stessa epoca e con affinità sul piano culturale, ai quali si può, quindi, attribuire un'origine comune dal punto di vista collezionistico. Nell'inventario di Pelli Bencivenni le accademie di nudo in esame non recavano alcuna attribuzione e non vi erano state rilevate neppure le indicazioni attributive a Luti. Tuttavia, in considerazione della compattezza del gruppo, durante l'opera di inventariazione svolta tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo Pasquale Nerino Ferri, probabilmente basandosi sulle iscrizioni risalenti a Hugford, estese a tutte le prove grafiche il riferimento attributivo a Luti, dopo un'incongrua attribuzione dei fogli ad Anonimo del secolo XVI o, in alcuni casi, Anonimo del secolo XVII . In realtà sussistono differenze da caso a caso sul piano stilistico che portano a considerare i disegni opera di vari artisti. A proposito degli studi invv. 15545 F e 15546 F occorre dire che, come asserito da Rodolfo Maffeis (2012), precise ragioni stilistiche consentono di considerare ancora oggi attendibile l'attribuzione a Benedetto Luti. L'ipotesi è interessante, sia sotto il profilo dell'analisi stilistica sia per gli spunti di tipo documentario che la supportano, mentre non risulta percorribile l'identificazione dei due fogli nell'inventario settecentesco di Pelli Bencivenni proposta dallo stesso Maffeis, dato che il numero d'ordine indicato sui relativi montaggi, come notato da Annamaria Petrioli Tofani (2014), porta, invece, a ritenere senza ombra di dubbio che essi facessero parte già nel Settecento del nucleo precedentemente indicato (a tal proposito vedi anche la scheda inv. 13901 F link ). Pertanto, per quanto il riferimento a Benedetto Luti per i due fogli in esame appaia effettivamente plausibile, in attesa di un più approfondito studio nel settembre 2016 i disegni invv. 15545 F e 15546 F sono stati assegnati a Benedetto Luti, attribuito (R. Sassi settembre 2016).