Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi
Scheda Catalogo "201 E r."
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Scheda aggiornata al 09-07-2024
RECTO
inv. 201 E r.
Filipepi Alessandro detto Botticelli Sandro (1445/ 1510)
Pallade con elmo e ramo di ulivo
Categoria: Esposti
Datazione: sec. XV
Tecnica e materia: pietra nera naturale, penna e inchiostro, biacca (carbonato basico di piombo), pennello e inchiostro diluito, quadrettatura a pietra nera naturale su carta tinteggiata con colore rosa
Misure: 222 x 138 mm
Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi (Lugt 930) in basso a destra
Iscrizioni
autore ignoto cinquecentesco (?): "sandro botticello: di / ...", a penna in basso a sinistra
Notizie storiche e critiche
Questo splendido studio presenta elementi iconografici, compositivi e stilistici tipici dell’arte di Botticelli , a cui era infatti riferito già in epoca antica, come attesta l’iscrizione (forse cinquecentesca) lungo il margine inferiore del foglio. Il disegno è documentato con certezza nel ‘Catalogo’ di Giuseppe Pelli Bencivenni [1775-1793] , ma il suo ingresso in collezione risale alla seconda metà del Seicento: era infatti uno dei venti esemplari di Botticelli montati nel volume Universale II la cui consistenza, precisata per la prima volta nella ‘Nota de’ libri de’ disegni’ del 1687 , rimase invariata fino alla fine del Settecento.
Il soggetto, che vede raffigurata Pallade-Minerva protettrice delle arti e delle scienze, ricorre con frequenza nelle opere botticelliane di committenza medicea: dal perduto stendardo di Giuliano de’ Medici per la Giostra del 1475, al dipinto per Lorenzo con “Pallade su una impresa di bronconi che buttavano fuoco” ricordato da Giorgio Vasari , a ‘Pallade e il Centauro’ delle Gallerie degli Uffizi (1480-1485 circa) link . Se nello stendardo di Giuliano la dea era simbolo di castità vincente sull'amore, e nel dipinto agli Uffizi allegoria della ragione trionfante sull'irrazionalità, qui invece appare nelle vesti meno consuete di Minerva Pacifica, mentre sostiene graziosamente un ramo d'ulivo con la sua mano sinistra e un elmo con la destra . Questo raro motivo iconografico è tratto dalla statuaria antica e nel Rinascimento si ritrova in una medaglia di Francesco Laurana (1463), un modello forse noto a Botticelli .
Fu Hermann Ulmann, alla fine dell’Ottocento , a rapportare il disegno alle diverse immagini medicee di Pallade e a identificarlo con lo studio per un arazzo tessuto dopo il 1491 da maestranze francesi per Guy de Baudreuil, abate di Saint-Martin-aux-Bois . Un foglio all’Ashmolean Museum di Oxford con lo stesso soggetto è invece una replica non autografa dall’arazzo o dal suo cartone, dal momento che ripete dettagli non ancora previsti nello studio fiorentino ed è di qualità nettamente inferiore a quest’ultimo.
Le considerazioni di Ulmann vennero riprese da Aby Warburg che nel suo studio su Botticelli (1893) citò il foglio in merito al rapporto dell’arte botticelliana con l’antico, Poliziano e i Medici. Curiosamente, alcuni anni dopo lo studioso tedesco non inserì il disegno nella tavola 39 del Bilderatlas Mnemosyne , dove tornò sul motivo delle “Palladi” botticelliane accostando tra loro fotografie di opere riferite allo stendando di Giuliano de’ Medici, riproduzioni dell’arazzo Baudreuil, del disegno di Oxford e della medaglia di Laurana . Tramite queste immagini, poste in dialogo con altre opere di Botticelli e di vari artefici del XV e XVI secolo, egli intendeva riflettere su vari concetti tra cui la rilevanza dell’emblema e dei simboli araldici nella Firenze medicea e un importante elemento di studio in Warburg, il tema dei dettagli fluttuanti nelle figure . La veste sottile e i lunghi capelli scompigliati dalla brezza della figura qui disegnata rientrano nella medesima tendenza, memore dei precetti di Leon Battista Alberti: “Dilettano nei capelli, nei crini, ne’ rami, frondi e vesti vedere qualche movimento. Quanto certo a me piace ne’ capelli vedere quale io dissi sette movimenti: volgansi in uno giro quasi volendo annodarsi, e ondeggino in aria simile alle fiamme; parte quasi come serpe si tessano fra gli altri, parte crescendo in qua e parte in là” .
Il fascino del foglio risiede non solo nell’eleganza e nell’indiscutibile bellezza di questa figura, armoniosamente costruita su una serie di contraddizioni: il richiamo alla statuaria classica convive con eleganze gotiche – evidenti nell’ancheggiare sinuoso della dea – e si confronta con l’ideale di bellezza del suo tempo . Un altro elemento di forte suggestione è dato dalla tecnica complessa e stratificata del disegno che rivela la sua natura di opera d’invenzione. La presenza di una puntinatura lungo il profilo della figura segnala la sua trasposizione tramite spolvero su un altro supporto, mentre la quadrettatura è stata interpretata sia come guida per la resa delle proporzioni – secondo un procedimento menzionato da Leonardo da Vinci –, sia come funzionale all’ingrandimento su un cartone. A un disegno sottotraccia a pietra nera segue una seconda stesura a penna, al chiaroscuro reso con inchiostro diluito e piccoli tratteggi obliqui che s’infittiscono con l'addensarsi delle ombre fanno da contrappunto dei rialzi di luce dati a biacca, mentre la tinteggiatura rosata della carta impreziosisce l’immagine e addolcisce i contrasti. Botticelli apportò in corso d’opera modifiche alla posa e all’espressione: il ripensamento più evidente, eseguito a sola penna, riguarda la posizione della testa maggiormente inclinata verso sinistra e la conseguente modifica delle spalle. Diversa anche l'espressione del volto riformulato con occhi e bocca socchiusi .
Il foglio fiorentino è dunque il risultato di un intenso processo di elaborazione creativa. Meno chiare sono invece la sua destinazione e la conseguente cronologia che hanno diviso gli studiosi. I più ritengono, seguendo Ulmann, che si tratti di uno studio eseguito specificamente per l’arazzo di Guy de Baudreuil e lo collocano dunque in una data prossima alla sua tessitura, intorno al 1490; sul foglio Botticelli avrebbe rivisitato soluzioni precedenti, come ad esempio ‘Pallade e il Centauro’ degli Uffizi . Per altri, invece, si tratta di uno studio più giovanile, risalente agli anni Ottanta e in relazione con opere di quel periodo, la già citata ‘Pallade e il Centauro’ e la figura di Venere nella ‘Primavera’, come proposto di recente nel catalogo della mostra nella mostra ‘Botticelli and Renaissance Florence’ . Un’ulteriore chiave di lettura sottolinea come determinati moduli figurativi ricorrano spesso nell’opera di Botticelli . L’artista elaborò un prototipo femminile ideale – in una posa ben caratterizzata – che compare nei suoi capolavori pittorici e grafici: la ‘Primavera’, ‘Pallade e il Centauro’, lo studio con l’Abbondanza al British Museum link . Così, la figura del disegno potrebbe essere stata utilizzata per diversi progetti, tra cui l’arazzo degli anni Novanta . (Laura Da Rin Bettina, settembre 2023)
Mostre
Paris 1950 Trésors des Bibliothèques d'Italie, catalogo mostra Paris, Bibliothèque Nationale 1950, Paris 1950, n. 401 (scheda s.n.)
Firenze 1960 Sinibaldi G., Mostra di disegni dei grandi maestri, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1960, Firenze 1960, pp. 4-5 n. 20 (scheda a cura di Sinibaldi G.)
Firenze 1992 Petrioli Tofani A., Il disegno fiorentino del tempo di Lorenzo il Magnifico, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi/ Sale Ex Archivio 1992, Milano 1992, pp. 272-274 n. 14.3 (scheda a cura di Caneva C.)
Roma 2000 Morello G./ Petrioli Tofani A., Sandro Botticelli. Pittore della Divina Commedia, catalogo mostra Roma, Scuderie Papali al Quirinale 2000, Milano 2000, v. I p. 192 n. 5.17, ripr. a p. 193 (scheda a cura di Ciseri I.)
Paris 2003-2004 Arasse D./ De Vecchi P./ Nitti P., Botticelli: de Laurent le Magnifique à Savonarole, catalogo mostra Paris, Musée du Luxembourg 2003-2004, Milano 2003, pp. 170-171 n. 24 (scheda a cura di Pons N.)
London 2010 Chapman H./ Faietti M., Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance drawings, catalogo mostra London, British Museum, Department of Prints and Drawings 2010, London 2010, pp. 176-177 n. 37, ripr. a p. 177 (scheda a cura di Bonato E.)
Firenze 2011 Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, pp. 176-177 n. 37, ripr. a p. 177 (scheda a cura di Bonato E.)
Minneapolis 2022-2023 Frosinini C./ McGarry R., Botticelli and Renaissance Florence. Masterworks from the Uffizi, catalogo mostra Minneapolis, The Minneapolis Institute of Art 2022-2023, Minneapolis 2022, pp. 74-77 n. 2 , ripr. a p. 75 (scheda a cura di McGarry R.)
Firenze 2023 Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 339 n. 18, ripr. a p. 61 (scheda a cura di Da Rin Bettina L.)
Bibliografia
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Pelli Bencivenni G. [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102) Pelli Bencivenni G., Catalogo dei disegni, [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102), v. I (“Botticelli Raffaellino”) v. Universale II n. 5
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Roma 2000 Morello G./ Petrioli Tofani A., Sandro Botticelli. Pittore della Divina Commedia, catalogo mostra Roma, Scuderie Papali al Quirinale 2000, Milano 2000, p. 194 sotto il n. 5.18 (scheda a cura di Cecchi A.)
Acidini Luchinat C. 2001 Acidini Luchinat C., Botticelli. Allegorie mitologiche, Milano, 2001, p. 235, fig. 7
Paris 2003-2004 Arasse D./ De Vecchi P./ Nitti P., Botticelli: de Laurent le Magnifique à Savonarole, catalogo mostra Paris, Musée du Luxembourg 2003-2004, Milano 2003, p. 176 sotto il n. 26 (scheda a cura di Agostinelli R.)
Cecchi A. 2005 Cecchi A., Botticelli, Milano, 2005, pp. 300, 361 nota 32, ripr. a p. 301
Zöllner F. 2005 Zöllner F., Sandro Botticelli, München/ Berlin/ New York, 2005, pp. 283, 286 cat. D9
Körner H. 2006 Körner H., Botticelli, Cologne, 2006, p. 287, fig. 180
Körner H. 2009 Körner H., Simonetta Vespucci Konstruktion, Dekonstruktion und Rekonstruktion eines Mythos, in Schumacher A., Botticelli. Bildnis, Mythos, Andacht, catalogo mostra Frankfurt, Städelsches Kunstinstitut 2009-2010, Ostfildern 2009, p. 64, fig. 43
Frankfurt 2009-2010 Schumacher A., Botticelli. Bildnis, Mythos, Andacht, catalogo mostra Frankfurt, Städelsches Kunstinstitut 2009-2010, Ostfildern 2009, p. 218 sotto il n. 27, fig. 113 (scheda a cura di Schumacher A.)
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De Luca M. E. 2010 De Luca M. E., History of the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, in Chapman H./ Faietti M., Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance drawings, catalogo mostra London, British Museum, Department of Prints and Drawings 2011, London 2010, p. 84
Chapman H. 2011 Chapman H., Il disegno italiano del Quattrocento, in Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, pp. 18, 29
De Luca M. E. 2011 De Luca M. E., Percorsi di storia nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, in Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, p. 84
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Berlin/ London 2015-2016 Debenedetti A. et al., The Botticelli Renaissance, catalogo mostra Berlin/ London, Gemäldegalerie/ Victoria and Albert Museum 2015-2016, Berlin-London 2015, p. 324 sotto il n. 166 (scheda a cura di Debenedetti A.)
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Debenedetti A. 2021 Debenedetti A., Botticelli. Artist and Designer, London, 2021, pp. 121, 125
Paris 2021 Debenedetti A./ Curie P., Botticelli: Artiste et Designer, catalogo mostra Paris, Musée Jacquemart-André 2021, Paris/ Bruxelles 2021, pp. 125, 115-156
Firenze 2023 Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 60 (testo di Faietti M.)
Rinaldi F. 2023 Rinaldi F., "The Rhythm of the Line", in Rinaldi F., Botticelli drawings, catalogo mostra San Francisco, San Francisco, Legion of Honor 2023-2024, San Francisco/ New Haven/ London 2023, p. 17, fig. 11