Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi
Nel ‘Catalogo’ (1870) della collezione di disegni donata agli Uffizi nel 1866 dallo scultore Emilio Santarelli, il foglio inv. 334 S è descritto tra i disegni di “Pierin Del Vaga” in modo piuttosto generico e inesatto per quanto riguarda la tecnica; viene, infatti, indicato come “Ornamenti idem c.s.”, cioè schizzo a pietra rossa analogamente al disegno di cui si parla appena sopra, anche se in realtà è eseguito a penna e inchiostro. La rimozione del controfondo, avvenuta nel settembre del 2005 in occasione della preparazione di una conferenza per la presentazione a Firenze del volume di studi in onore di Catherine Goguel , ha consentito di scoprire sul verso una Testa virile (su cui si veda la scheda relativa). Non fu difficile riconoscerne l’autore in Parmigianino e il foglio fu presentato con tale attribuzione, per rendere omaggio alla studiosa che poco tempo prima aveva ravvisato un suo autografo nel ‘Profilo di un uomo’ di collezione privata parigina, precedentemente ritenuto di Francesco Salviati . L’inserimento dell’opera nel corpus dell’artista, ricevette, in tale circostanza, unanimi consensi tra gli studiosi di grafica presenti . Gli ornati sul recto richiamano, per la conduzione lineare della penna, il disegno con un ‘Nudo maschile di schiena con un globo (?) e due putti, tra fogliame’ ricordato nella collezione Solbert Handler a Hollywood da Popham, che lo riteneva probabilmente del periodo bolognese ; la donna a destra in primo piano si accosta, nelle proporzioni e nel tipo, alla figura centrale in basso nelle ‘Tre figure nude distese’, una pietra nera assegnata al periodo romano (Sotheby’s, New York, 13 January 1989, lot 201) . Nonostante la sua impaginazione all’antica, il disegno si distingue sia dallo studio ornamentale in collezione privata, desunto da un vero e proprio modello classico, un semplice motivo di acanto a pietra rossa ispirato a una striscia di un pilastro ora a Villa Medici a Roma ; sia da altri motivi decorativi all’antica, dove tra girali di acanto, putti e vasi fanno la loro comparsa figure fantastiche simili a centauri . Comunque, come questi ultimi, il foglio si inscrive nella tipologia degli ornati all’antica piuttosto che derivanti dall’antico, interpretando in particolare un fregio a girali animato di piena età imperiale (si veda la scheda del verso per ulteriori considerazioni critiche sul foglio e ipotesi sulla sua cronologia). (Tratto da Faietti 2007, redazione a cura di L. Da Rin Bettina, settembre 2022)