Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Catalogo "375 E"

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Scheda aggiornata al 18-09-2023
Opera 375 E
  • inv. 375 E
  • Martini Francesco di Giorgio (1439/ 1501)
  • Giovane donna su una scogliera che incede verso sinistra e volge lo sguardo indietro verso una vicina nave con l’albero spezzato (Ippo?)
  • Categoria: Esposti
  • Datazione: sec. XV
  • Tecnica e materia: penna e inchiostro di due tonalità (in parte ripassato da altra mano) su pergamena
  • Misure: 289 x 254 mm
  • Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi sul recto in basso a destra (Lugt 930)

Iscrizioni

  • autore ignoto di epoca antica: "del Pittorichio", a penna sul recto verso il basso

Notizie storiche e critiche

Un’antica iscrizione riferisce il disegno al Pinturicchio ed è con tale attribuzione che entrò nella collezione di Leopoldo de’ Medici nell’ultimo quarto del Seicento: la ‘Nota de’ Libri de’ disegni’ del 1687 – che dà conto della consistenza della raccolta alcuni anni dopo la morte di Leopoldo – menziona cinque fogli del Pinturicchio nell’Universale VI, un tomo miscellaneo che raccoglieva studi di vari autori; circa un secolo dopo Giuseppe Pelli Bencivenni, allora Direttore delle Gallerie degli Uffizi, citò lo stesso numero di fogli all’interno di quel volume e si soffermò a descrivere il nostro come: “Femmina scapigliata presso una grotta, che con spavento osserva una nave, a penna, su cartapecora, bello” . Alla fine dell’Ottocento Pasquale Nerino Ferri, conservatore del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, inventariò il disegno sotto il nome di Piero di Cosimo, mentre Giovanni Morelli (1893) lo ascrisse ad Antonio del Pollaiolo. Si deve ad Adolf Bayersdorfer (1893) e Hermann Ulmann (1894) la restituzione dell’opera a Francesco di Giorgio Martini, accolta da tutti gli studiosi che concordano anche sulla datazione al 1470-1475 circa proposta da Andrea De Marchi (in Siena 1993) sulla base delle puntuali corrispondenze stilistiche tra il paesaggio sullo sfondo e le rocce nella ‘Natività’ di San Benedetto fuori Porta Tufi a Siena, commissionata nel 1475. Il foglio fa parte di un gruppo di quattro disegni a penna e inchiostro su pergamena, tutti risalenti al primo lustro degli anni Settanta del Quattrocento e generalmente interpretati come opere d’arte autonome . ‘Adamo ed Eva’ a Christ Church, Oxford (inv. 1976) , il ‘Giovane in un paesaggio roccioso’ agli Uffizi (inv. 342 E) link» e l’‘Atlante’ all’Herzog Anton Ulrich Museum di Braunschweig (inv. Z 292) sono caratterizzati, come il foglio in esame, da un finissimo e complesso tratteggio e da figure dinamiche memori dell’arte di Liberale da Verona e Antonio del Pollaiolo ; i panneggi rigonfi di Atlante richiamano da vicino le vesti fluttuanti della fanciulla del nostro foglio; inoltre in quest’ultimo, nell’‘Adamo ed Eva’ e nel ‘Giovane’ le figure vennero tracciate per prime, mentre l’ambientazione fu aggiunta solo in seguito . Quanto al soggetto dell’opera in esame, si deve a Paul Schubring (1916) l’identificazione con la vicenda di Ippo (o Ippona), una giovane greca che, catturata lungo la spiaggia dai pirati, si diede la morte gettandosi in mare per non soccombere alle loro violenze e preservare la sua virtù. Questa lettura sostituisce la precedente che vi vedeva Arianna abbandonata da Teseo a Naxos ed è stata generalmente accolta dagli studiosi, anche se di recente sono state sollevate delle perplessità per alcune incongruenze tra il disegno e la vicenda di Ippo, come l’albero spezzato della nave che è stato ritenuto allusione a un naufragio . In effetti, il disegno non è di facile interpretazione anche a causa del suo stato conservativo e di alcune particolarità tecniche. Nuovi elementi utili alla sua lettura sono stati forniti dall’imaging multispettrale condotto dal CNR in collaborazione con Maurizio Michelozzi, restauratore delle Gallerie degli Uffizi . Se già a occhio nudo si distinguevano sul foglio tratti a penna di diverse tonalità, l’immagine in falso colore (IRFC) ha confermato la presenza di tre inchiostri: uno per la figura, un secondo, metallo tannico per la costa rocciosa e per la nave, e un terzo per l’iscrizione. Le parti tracciate con l’inchiostro metallo tannico sono rese con un segno più grossolano di quello usato per la fanciulla (evidente in particolare nel tratteggio che collega la figura con lo sfondo) che fa pensare all’intervento successivo di una diversa mano. Questa discrepanza qualitativa tra figura e sfondo è ancora più evidente se si confronta ‘Ippo’ con il ‘Giovane in un paesaggio roccioso’ (inv. 342 E): in quest’ultimo la figura umana e il paesaggio si integrano più armoniosamente e sono delineati con il medesimo tratteggio minuto e finemente modulato. Lo stesso segno caratterizza la giovane Ippo, che tuttavia sembra incompleta: manca infatti il suo braccio sinistro , mentre la lacuna nella parte inferiore del corpo è probabilmente dovuta al deterioramento del foglio. È forse proprio a seguito di questo degrado che avvenne un ripasso di alcune parti della composizione con inchiostro metallo tannico? E il disegno originario presentava tutti gli elementi attuali? L’immagine a raggi ultravioletti mostra lievi tracce delle fini ombreggiature antiche sulle rocce e sull’albero della nave: è possibile dunque ipotizzare che il disegno prevedesse in origine un’imbarcazione del tutto simile a quella che si vede oggi, anche se lo stato conservativo e la complessità tecnica non permettono di giungere a conclusioni certe. Proprio la nave con la vela a lacci sciolti fu l’elemento che spinse Aby Warburg a inserire il disegno nella tavola 48 del suo Bilderatlas Mnemosyne: rimasto incompiuto alla morte dello studioso nel 1929, l’Atlante ripercorre temi e motivi visivi ricorrenti dall’antichità, al Rinascimento fino all’epoca contemporanea . Warburg ebbe probabilmente occasione di vedere il disegno durante i suoi soggiorni fiorentini: dal 1881 era infatti esposto in Galleria e intorno al 1895 il museo recepì l’attribuzione di Ulmann a Francesco di Giorgio, certamente nota a Warburg che nel corso del suo primo soggiorno fiorentino del 1889 aveva partecipato proprio con Ulmann a un seminario di August Schmarsow. La tavola 48 dell’Atlas è dedicata alla Fortuna, un tema che lo studioso tedesco aveva già affrontato nel saggio ‘Le ultime volontà di Francesco Sassetti’ (1907): selezionando immagini tratte dalla cultura visiva europea – dall’età adrianea al Seicento, con grande attenzione al Rinascimento –, la tavola rifletteva sulla rappresentazione del fato nella vita umana e, in particolare, sul mutamento di mentalità rispetto all’idea di Fortuna nell’ambiente della borghesia mercantile europea . Su di essa sono accostate le personificazioni di Fortuna con ruota, Fortuna con ciuffo e Fortuna con vela, che corrispondono a tre habitus mentali che l’uomo può assumere rispetto all’incidenza della sorte nella sua vita: rispettivamente, un atteggiamento passivo, di lotta aperta e, nel caso della Fortuna con vela, una posizione intermedia di “collaborazione” e adattamento . Warburg vedeva nell’iconografia della Fortuna con vela il simbolo proprio della mentalità del ceto mercantile della Firenze del Quattrocento e rintracciava questo atteggiamento nei confronti del fato in un passo della lettera di Marsilio Ficino a Giovanni Rucellai: “Optimo è fare collei [cioè con la Fortuna, n.d.r.] o pace o triega, conformando la voluntà nostra colla sua, ed andare volentieri dov’ella accenna, accioché ella per forza non tiri.” . Il disegno di Francesco di Giorgio con la storia di Ippo, eroina annoverata da Boccaccio tra gli exempla castitatis perché “nullis adverse fortune tenebris lux possit obfuscari virtutis” (la chiarezza della virtù non si può oscurare per alcuna avversità di fortuna) , doveva forse evidenziare nella Tavola 48 la mutabilità della Fortuna: Ippo, minacciata nella sua virtù dai pirati, è figura del mercante rinascimentale che spesso avvertiva l’ira del fato quando, ad esempio, i corsari gli infliggevano sensibili perdite – è significativamente presente anche nella raffigurazione della Fortuna nel pavimento del Duomo di Siena, realizzato da Paolo Mannucci su disegno del Pinturicchio (1504-1516; Mnemosyne Atlas, tav. 48.13), e può essere dunque interpretato come un riferimento alla mutabilità della “Fortuna-tempesta”. (Laura Da Rin Bettina, settembre 2023)

Mostre

  • Siena 1993
    Bellosi L., Francesco di Giorgio e il Rinascimento a Siena 1450-1500, catalogo mostra Siena, Chiesa di Sant'Agostino 1993, Milano 1993, pp. 308-309 n. 58 (scheda a cura di De Marchi A.)
  • London 2010
    Chapman H./ Faietti M., Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance drawings, catalogo mostra London, British Museum, Department of Prints and Drawings 2010, London 2010, pp. 172-173 n. 35, ripr. a p. 173 (scheda a cura di Chapman H.)
  • Firenze 2011
    Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, pp. 172-173 n. 35, ripr. a p. 173 (scheda a cura di Chapman H.)
  • Urbino 2022
    Angelini A./ Fattorini G./ Russo G., Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio. Urbino crocevia delle arti, catalogo mostra Urbino, Galleria Nazionale delle Marche 2022, Venezia 2022, pp. 70-71 n. II.8 (scheda a cura di G. Fattorini)
  • Firenze 2023
    Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 354 n. 58, ripr. a p. 287 (scheda a cura di Da Rin Bettina L.)

Bibliografia

  • Baldinucci F. 1687 (ASFi, Guard. Med. 779, ins. 9, cc. 995-1027)
    Baldinucci F., Nota de' Libri de' disegni tanto grandi, che mezzani, con la distinzione di quanti ne sono attaccati per libro, avvertendo, che oltre a quelli che rimasero dopo la morte del Ser.mo Principe Card.le Leopoldo di Gloriosa Memoria, vi si comprendono quelli hauti di camera del Ser.mo Padrone per mano del Sig.r Falconieri in num.o di 193, e detta nota comincia secondo il num.o che son notati, e come stanno nell'armadio, 1687 (ASFi, Guard. Med. 779, ins. 9, cc. 995-1027), c. 1019r "Pinturichio, al sesto libro universale a c. 3, disegni 5"
  • Pelli Bencivenni G. [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102)
    Pelli Bencivenni G., Catalogo dei disegni, [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102), v. III ("Pinturicchio Bernardo senese") v. Universale VI n. 1
  • Lagrange L. 1862
    Lagrange L., Catalogue des Dessins des Maitres exposés dans la Galerie des Uffizii, a Florence, in Gazette des Beaux-Arts, XIII, 1862, p. 283 n. 389
  • Ferri P. N. 1881
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni esposti al pubblico nel corridoio del Ponte Vecchio nella R. Galleria degli Uffizi con l'indice dei nomi degli Artefici, Firenze, 1881, p. 23
  • Bayersdorfer A. 1893
    Bayersdorfer A., Zeichnungen alter Italiener in den Uffizien zu Florenz, München, 1893, , tav. XV
  • Morelli G. 1893
    Morelli G., Kunstkritische Studien über italienische Malerei. Die Galerie zu Berlin, Leipzig, 1893, p. 358
  • Ulmann H. 1894
    Ulmann H., Bilder und Zeichnungen der Brüder Pollajuoli, in Jahrbuch Der Königlich Preußischen Kunstsammlungen, XV, 1894, p. 246
  • Ferri P. N. 1895-1901 (GDSU, ms. coll. n. 72)
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni cartoni e bozzetti esposti al pubblico nella R. Galleria degli Uffizi ed in altri Musei di Firenze compilato da Pasquale Nerino Ferri ispettore preposto al Gabinetto dei disegni e delle stampe nella detta Galleria, 1895-1901 (GDSU, ms. coll. n. 72), cornice 87 n. 375
  • Ulmann H. 1896
    Ulmann H., Piero di Cosimo, in Jahrbuch der koniglich preuszischen Kunstsammlungen, XVII, 1-2, 1896, p. 141
  • Schubring P. 1907
    Schubring P., Die Plastik Sienas im Quattrocento, Berlin, 1907, pp. 198-199
  • Schubring P. 1915
    Schubring P., Cassoni. Truhen und Truhenbilder der italienischen Frührenaissance, Leipzig, 1915, p. 135
  • Schubring P. 1916
    Schubring P., Francesco di Giorgio, in Monatshefte für Kunstwissenschaft, , 1916, p. 90
  • Hartlaub G. F. 1917
    Hartlaub G. F., Beiträge zu Francesco di Giorgio, in Zeitschrift fuer Bildenden Kunst, XXVIII, 1917, pp. 83-84
  • McComb A. 1924
    McComb A., The Life and Works of Francesco di Giorgio, in Art Studies, II, 1924, pp. 15, 22
  • Venturi A. 1925
    Venturi A., Per Francesco di Giorgio Martini, in L’Arte, , 1925, pp. 55, 57
  • Venturi A. 1927
    Venturi A., Studi sul vero attraverso le raccolte artistiche d’Europa, Milano, 1927, p. 90
  • Degenhart B. 1935
    Degenhart B., Francesco di Giorgios Entwicklung als Zeichner, in Zeitschrift für Kunstgeschichte, a. IV, 1935, pp. 122-123
  • Weller A. S. 1943
    Weller A. S., Francesco di Giorgio 1439-1501, Chicago, 1943, pp. 254-255
  • Pope-Hennessy J. 1947
    Pope-Hennessy J., Sienese Quattrocento Painting, London/ Oxford, 1947, p. 20
  • Yuen T. 1964-1965
    Yuen T., New Aspects of Botticelli’s Late Work: A Suggestion for the Dating of theDante Illustrations and Francesco di Giorgio’s Influence, in Marsyas, XII, 1964-1965, p. 31
  • Scaglia G. 1980
    Scaglia G., Autour de Francesco di Giorgio ingénieur et dessinateur, in Revue de l’Art, XLVIII, 1980, pp. 8-9
  • Petrioli Tofani A. 1986
    Petrioli Tofani A., Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni esposti 1, Firenze, 1986, p. 167, ripr. a p. 167
  • Marani P. C. 1989
    Marani P. C., Book Reviews: R. Toledano, Francesco di Giorgio Martini pittore e scultore, Milano 1987, in The Burlington magazine, CXXXI, 1989, p. 711
  • London 2007-2008
    Syson L., Renaissance Siena: Art for a City, catalogo mostra London, National Gallery 2007-2008, London 2007, p. 182 sotto i nn. 40-41, fig. 59 (scheda a cura di Syson L.)
  • Chapman H. 2011
    Chapman H., Il disegno italiano del Quattrocento, in Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, p. 35
  • Seminario Mnemosyne 2011
    Seminario Mnemosyne, Fortuna nel Rinascimento. Una lettura di Tavola 48 del Bilderatlas Mnemosyne, in La Rivista di Engramma, 92, 2011, pp. 33-34, fig. 16
  • Petrioli Tofani A. 2014
    Petrioli Tofani A., L'inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, 2014, v. II p. 591 n. 1
  • Targia G. 2023
    Targia G., Tavola 48, in Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 152, p. 153 n. 16 (didascalia a cura di Mazzucco K.)
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