Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Catalogo "399 E r."

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Scheda aggiornata al 30-10-2024
Opera 399 E r. RECTO
  • inv. 399 E r.
  • Vannucci Pietro detto il Perugino (1450 ca./ 1524)
  • Giovane donna ammantata in piedi con l'indice della mano destra puntato
  • Categoria: Esposti
  • Datazione: sec. XVI
  • Tecnica e materia: punta di piombo, penna e inchiostro su carta
  • Misure: 204 x 86 mm
  • Filigrana: sull'angolo superiore sinistro traccia di una figura indecifrabile perchè coperta quasi per intero da una toppa incollata sul verso
  • Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi (Lugt 930) in basso a destra

Iscrizioni

  • P. N. Ferri: "399", a matita nera in alto a sinistra

Notizie storiche e critiche

Il disegno fu attribuito a Pietro Vannucci da Pasquale Nerino Ferri che, fin dalla compilazione dell’Inventario manoscritto a schede (1879 – 1881), riconobbe in questa “Giovane donna stante [...]” la Sibilla Cumana dipinta in uno degli affreschi del Collegio del Cambio a Perugia. Prima di allora il foglio faceva parte di un piccolo nucleo assegnato a Gerino da Pistoia, nucleo che troviamo registrato già nella ‘Nota’ del 1687, poi nel più dettagliato ‘Catalogo dei disegni’ di Giuseppe Pelli Bencivenni, databile agli anni del suo mandato come direttore della Reale Galleria . La restituzione al Perugino fu messa in dubbio solo momentaneamente dallo stesso Ferri, poco dopo il 1881: egli annotò tramite alcune postille manoscritte sul suo ‘Catalogo’ una temporanea attribuzione al Pintoricchio, subito smentita dal rapporto di questo studio con il menzionato affresco . La critica del secolo successivo ha infatti accettato la paternità peruginesca nonché la relazione con la lunetta raffigurante l’‘Eterno in gloria con profeti e sibille’, databile al 1498 circa. Soltanto Adolfo Venturi (1916), consapevole dell’alta qualità di questo studio, vi aveva individuato la mano del giovane Raffaello, che partecipò come discepolo alla decorazione pittorica del Collegio. In realtà, nonostante l’ormai assodata consuetudine del Perugino di affidare ai collaboratori l’esecuzione di commissioni anche di grande importanza, la scioltezza esecutiva del nostro disegno riporta al caposcuola nel pieno della sua maturità artistica. Tramite la formazione nella bottega di Andrea del Verrocchio, testimoniata già dalle fonti, Pietro ebbe modo di apprendere lo studio dal vero ma anche dall'antico, tradotto dal suo maestro in numerosi esempi di rielaborazione scultorea; acquisì inoltre la prassi della reiterazione dai modelli, fino a farne la caratteristica peculiare della propria bottega e fino a creare in prima persona un vero e proprio repertorio di immagini idealizzate da reimpiegare nella pratica quotidiana. Il fine della sua arte divenne l’espressione del bello ideale, la cui ricerca è costantemente presente nelle sue fasi progettuali. Come era consueto anche ad altri artisti, egli ideava le proprie composizioni partendo dagli schizzi generali e procedeva poi con lo studio dei particolari, come ha più volte evidenziato anche Sylvia Ferino Pagden , architetture, paesaggi, figure erano i protagonisti di numerosi fogli di lavoro, di cui purtroppo restano solo pochi esempi, tra i quali peraltro il nostro disegno si inserisce perfettamente. Questa figura femminile, identificata per convenzione dalla critica con una sibilla, appare molto vicina alla versione dipinta; infatti l’aspetto e la postura sono quelli definitivi ed essa non presenta le caratteristiche dello studio dal vero, anzi è già astratta dall'ambito del reale. La connotazione come personaggio mitologico le deriva esclusivamente dal rapporto con l'affresco, ma è facile notare come in realtà essa non possieda nessuno degli attributi della Sibilla di Cuma, mentre sfoggia con estrema disinvoltura una veste classicheggiante che ne esalta la grazia ma anche la particolare imponenza di impronta classica. Attraverso la forma della classicità, l’artista ne ha pienamente espresso quei concetti di proporzione ed equilibrio, che poi saranno l’elemento portante dell’intera scena. Il raggiungimento di tale obiettivo in questo disegno si deve anche alla cronologia avanzata. È già stato osservato quanto sul finire del secolo Pietro manifesti una padronanza della tecnica e una maturità stilistica entrambe al proprio culmine espressivo. I debiti verso i modelli scultorei non sono qui direttamente individuabili, ma fanno ormai parte integrante del suo "modus operandi", costituendo il substrato della costruzione della figura. La penna, poi, è condotta con magistrale vivacità, tale da ricordare i trascorsi dell'artista umbro nell'ambito del Verrocchio. Altri disegni del Perugino che stilisticamente si avvicinano a questo sono la nota ‘Adorazione dei Magi’ del British Museum (inv. 1853,1008.1), che risale al nono decennio del Quattrocento , e il foglio con ‘Studi di Madonna con Bambino’ conservato agli Uffizi (inv. 56 E), datato di recente all'inizio degli anni Ottanta . Entrambi presentano analoghe caratteristiche tecniche, nonché elementi stilistici comuni al nostro, come l’essenziale tratteggio parallelo, le occhiellature delle vesti, le fisionomie femminili appena accennate. Non si ritrova, invece, il risalto plastico conferito alla figura, che qui è completamente -e a mio avviso volutamente- isolata dalla scena, poiché generatrice essa stessa di volume e spazio. Nel percorso peruginesco questo foglio rappresenta sotto molteplici aspetti un punto di arrivo, un vertice stilistico. Allo stesso tempo costituisce un punto di partenza per la formazione dello stile grafico del giovane Raffaello, laddove si consideri la sintesi plastica qui raggiunta come anticipazione della sua peculiare elaborazione della figura femminile di matrice classica. È molto probabile che la relazione del recto con l’affresco del Cambio abbia permesso alla Ferino Pagden (in Firenze 1982) di identificare nello studio presente sul verso del foglio il piede del profeta David dipinto nella stessa lunetta. Ulteriori considerazioni stilistiche sono limitate dallo stato di conservazione del disegno: esso è infatti ritagliato e ci permette di apprezzare oggi solo la parte anteriore del piede, priva di riferimenti spaziali. Sul piano della tecnica sono da notare l’assenza della punta di piombo e la differente cromia dell’inchiostro rispetto a quello usato per la sibilla. Tuttavia la maggiore esposizione alla luce dell’altro lato del foglio potrebbe averne alterato l’aspetto cromatico, impedendo utili riflessioni sulla contemporaneità dei due disegni e di conseguenza sull'utilizzo dell’opera all'interno della bottega dell’artista (Elisa Maggini in London 2010 e Firenze 2011). (Elisa Maggini 2011)

Mostre

  • Washington/ Chicago/ Boston/ New York 1960-1961
    Sinibaldi G., Italian Drawings Masterpieces of five centuries, catalogo mostra Washington/ Chicago/ Boston/ New York, Washington, National Gallery/ Chicago, The Art Institute/ Boston, Museum of Fine Arts/ New York, Metropolitan Museum of Art 1960-1961, Washington 1960, pp. 21-22 n. 21 (scheda a cura di Fossi Todorow M.)
  • Firenze 1961
    Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, Mostra del disegno italiano di cinque secoli, catalogo mostra Firenze, Palazzo Strozzi 1961, s.l. [Firenze] 1961, p. 16 n. 21 (scheda a cura di Fossi Todorow M.), fig. 16
  • Firenze 1982-1983
    Ferino Pagden S., Disegni umbri del Rinascimento da Perugino a Raffaello, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1982-1983, Firenze 1982, pp. 52-54 n. 27, fig. 26 (scheda a cura di Ferino Pagden S.)
  • London 2010
    Chapman H./ Faietti M., Fra Angelico to Leonardo. Italian Renaissance drawings, catalogo mostra London, British Museum, Department of Prints and Drawings 2010, London 2010, pp. 196-197 n. 46, ripr. a p. 197 (scheda a cura di Maggini E.)
  • Firenze 2011
    Chapman H./ Faietti M., Figure, memorie, spazio. Disegni da Fra' Angelico a Leonardo, catalogo mostra Firenze, Galleria degli Uffizi, Gabinetto Disegni e Stampe, Sala delle Reali Poste 2011, Firenze 2011, pp. 19, 34, 196-197 n. 46, ripr. a p. 197 (scheda a cura di Maggini E.)

Bibliografia

  • Baldinucci F. 1687 (ASFi, Guard. Med. 779, ins. 9, cc. 995-1027)
    Baldinucci F., Nota de' Libri de' disegni tanto grandi, che mezzani, con la distinzione di quanti ne sono attaccati per libro, avvertendo, che oltre a quelli che rimasero dopo la morte del Ser.mo Principe Card.le Leopoldo di Gloriosa Memoria, vi si comprendono quelli hauti di camera del Ser.mo Padrone per mano del Sig.r Falconieri in num.o di 193, e detta nota comincia secondo il num.o che son notati, e come stanno nell'armadio, 1687 (ASFi, Guard. Med. 779, ins. 9, cc. 995-1027), c. 1009 r.
  • Pelli Bencivenni G. [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102)
    Pelli Bencivenni G., Catalogo dei disegni, [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102), v. II Vol. Universale VI n. 5
  • Ferri P. N. 1881
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni esposti al pubblico nel corridoio del Ponte Vecchio nella R. Galleria degli Uffizi con l'indice dei nomi degli Artefici, Firenze, 1881, p. 24 cornice 97
  • Ferri P. N. 1890
    Ferri P. N., Catalogo riassuntivo della Raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla R. Galleria degli Uffizi compilato ora per la prima volta dal conservatore Pasquale Nerino Ferri, Roma, 1890, p. 195
  • Morelli G./ Habich E. 1892-1893
    Morelli G./ Habich E., Handzeichnungen italienischer Meister in photographischen Aufnahmen von Braun u. Co in Dornach, kritisch gesichtet von Giovanni Morelli (Lermolieff) mitgeteilt von E. Habich. Zeichnungen in den Uffizien (11. Fortsetzung), in Kunstchronik, IV, 10, 1892-1893, p. 162 n. 531
  • Ferri P. N. 1895-1901 (GDSU, ms. coll. n. 72)
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni cartoni e bozzetti esposti al pubblico nella R. Galleria degli Uffizi ed in altri Musei di Firenze compilato da Pasquale Nerino Ferri ispettore preposto al Gabinetto dei disegni e delle stampe nella detta Galleria, 1895-1901 (GDSU, ms. coll. n. 72), c. 67 cornice 256 n. 1112
  • Gnoli U. 1913
    Gnoli U., Raffaello 'il Cambio' di Perugia e i profeti di Nantes, in Rassegna d’arte, , 1913, p. 77
  • Venturi A. 1916
    Venturi A., Disegni di Raffaello avanti la venuta a Roma, in L’Arte, , 1916, pp. 327-328, fig. 14
  • Fischel O. 1917
    Fischel O., Die Zeichnungen der Umbrer. Teil II, in Jahrbuch der Königlich Preuszischen Kunstsammlungen, XXXVIII (Beiheft), 1917, n. 48, fig. 120
  • Venturi A. 1920
    Venturi A., Raffaello, Roma, 1920, pp. 115-116, fig. 28
  • Gnoli U. 1923
    Gnoli U., Pietro Perugino, Spoleto, 1923, p. 73
  • Knapp F. 1926
    Knapp F., Perugino, Bielefeld, 1926, p. 91, fig. 88
  • Venturi A. 1926
    Venturi A., Storia dell'arte italiana. IX.2. La pittura del Cinquecento, Milano, 1926, v. IX.2 p. 115, fig. 45
  • Canuti F. 1931
    Canuti F., Il Perugino, Siena, 1931, v. II p. 392
  • Caradente G. 1955
    Caradente G., Gli affreschi del Collegio del Cambio, in Venturi L./ Caradente G. (a cura di), Il Perugino. Gli affreschi del Collegio del Cambio, Torino ,1955, p. 26
  • Negri Arnoldi F. 1965
    Negri Arnoldi F., I Maestri del colore. LXVIII. Perugino, Milano, 1965, , fig. 2
  • Camesasca E./ Castellaneta C. 1969
    Camesasca E./ Castellaneta C., L'opera completa del Perugino, Milano, 1969, p. 124
  • Ferino Pagden S. 1983
    Ferino Pagden S., Pintoricchio, Perugino or the young Raphael? A problem of connoisseurship, in The Burlington magazine, CXXV, 1983, pp. 87-88, fig. 32
  • Scarpellini P. 1984
    Scarpellini P., Perugino, Milano, 1984, pp. 98, 226, fig. 171
  • Petrioli Tofani A. 1986
    Petrioli Tofani A., Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni esposti 1, Firenze, 1986, p. 177, ripr. a p. 177
  • Ferino Pagden S. 1987
    Ferino Pagden S., Perugino's use of drawing. Convention and invention, in Strauss W./ Felker T., Drawings defined, New York ,1987, pp. 83-84, fig. 8
  • Chantilly 1995-1996
    Cordellier D., Dessins italiens du Musée Condé à Chantilly. I. Autour de Pérugin, Filippino Lippi et Michel-Ange, catalogo mostra Chantilly, Musée Condé, Château de Chantilly 1995-1996, Paris 1995, p. 85 sotto il n. 19 (scheda a cura di Peronnet B.)
  • Wiemers M. 1996
    Wiemers M., Bildform und Werkgenese. Studien zur zeichnerischen Bildvorbereitung in der italienischen Malerei zwischen 1450 und 1490, München, 1996, pp. 245-246, fig. 230
  • Scarpellini P. 1998
    Scarpellini P., Il Collegio del Cambio in Perugia, Cinisello Balsamo, 1998, pp. 84, 93, fig. 18
  • Zanelli G. 1998
    Zanelli G., Disegni perugineschi di primo Cinquecento del Gabinetto Disegni e Stampe di Palazzo Rosso, in Studi di storia dell'arte, 9, 1998, p. 306
  • Bambach Cappel C. 1999
    Bambach Cappel C., Drawing and painting in the Italian Renaissance workshop, theory and practice, 1300 - 1600, Cambridge, 1999, pp. 86-91
  • Garibaldi V. 2004
    Garibaldi V., Perugino, Cinisello Balsamo, 2004, pp. 176, 179, fig. 145
  • Venturini L. 2004
    Venturini L., Breve nota su Perugino disegnatore, in Garibaldi V./ Mancini F. F., Perugino, il divin pittore, catalogo mostra Perugino, Galleria Nazionale dell'Umbria/ Centro Espositivo della Rocca Paolina 2004, Cinisello Balsamo 2004, pp. 332-333, fig. 3
  • Faietti M. 2006/2007 [2009]
    Faietti M., Perugino disegnatore nel fondo storico degli Uffizi, in Proporzioni, 7/8, 2006/2007 [2009], pp. 179, 182, 186 nota 48, fig. 213
  • Cerboni Baiardi A. 2017
    Cerboni Baiardi A., Il difficile destino del "maestro di Raffaello". Qualche esempio per il disegno, in Cleri B./ Procaccini M. , Il Perugino nella Marca 1488-1497. Atti della giornata di studi internazionali. Urbino, 26 ottobre 2016, Urbino ,2017, pp. 131-132, fig. 30
  • Ambrosini Massari A. M. 2019
    Ambrosini Massari A. M., Urbino prima e dopo Raffaello, in Agosti B./ Ginzburg S., Raffaello e gli amici di Urbino, catalogo mostra Urbino, Palazzo Ducale/ Galleria Nazionale delle Marche 2019-2020, Firenze 2019, p. 31
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