Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Catalogo "404 E"

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Scheda aggiornata al 18-09-2023
Opera 404 E
  • inv. 404 E
  • Mantegna Andrea (1431/ 1506)
  • Giuditta e la fantesca Abra con la testa mozzata di Oloferne
  • Tecnica e materia: penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito (in parte non autografo), biacca (carbonato basico di piombo) su carta
  • Misure: 390 x 258 mm
  • Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi (Lugt 930) sul recto in basso al centro

Iscrizioni

  • A. Mantegna: "ANDREA MANTINIA - MCCCCLXXXXI - FEBR.", a penna sul recto lungo il margine destro

Notizie storiche e critiche

Andrea Mantegna, verso la fine del Quattrocento, elabora a Mantova disegni caratterizzati da una grande accuratezza esecutiva, apparentemente non destinati ad altre espressioni artistiche. Come è risaputo, Mantegna fu pittore di corte dei Gonzaga, e frequentava un variegato milieu di intellettuali, collezionisti e antiquarii. È, dunque, verosimile che quelle invenzioni tanto coltivate fossero destinate a membri dei Gonzaga o a qualche personaggio di spicco da ricercarsi tra le erudite frequentazioni dell’artista; è anche possibile che alcune rimanessero intenzionalmente presso lo stesso Mantegna. Nel caso di una committenza estranea ai marchesi di Mantova, oppure nell’eventualità di un’originaria destinazione delle opere alla collezione personale del loro artefice (ipotesi entrambe suggestive, al momento però prive di riscontri puntuali), non è escluso che il disegno indipendente divenisse un veicolo di diffusione di idee alternative rispetto a quelle che circolavano ufficialmente all’interno della corte dei Gonzaga. Non è neppure impensabile che celasse un messaggio più riposto e sotterraneo, volutamente comprensibile soltanto ad alcuni intimi. È il caso, per esempio, della ‘Allegoria della caduta dell’umanità dominata dall’Ignoranza (o Virtus Combusta)’ del British Museum (link ) . ‘Giuditta e la fantesca Abra con la testa mozzata di Oloferne’ degli Uffizi, firmata e datata nel febbraio del 1491, va probabilmente identificata con il foglio descritto da Giorgio Vasari nel suo ‘Libro de’ Disegni’: “Nel nostro libro è in un mezzo foglio reale un disegno di mano d’Andrea finito di chiaroscuro, nel quale è una Judith che mette nella tasca d’una sua schiava mora la testa d’Oloferne, fatto d’un chiaroscuro non più usato, avendo egli lasciato il foglio bianco che serve per il lume della biacca, tanto nettamente che vi si veggiono i capegli sfilati e l’altre sottigliezze non meno che se fussero stati con molta diligenza fatti dal pennello; onde si può in un certo modo chiamar questo più tosto opera colorita che carta disegnata” . Infatti, le differenze tecniche rispetto alla descrizione vasariana potrebbero essere imputabili almeno in parte a ripassi posteriori, così come non è escluso che il formato più ridotto del “mezzo foglio reale” derivi da successive manipolazioni. Il disegno, che Vasari diceva trattarsi di un’“opera colorita” piuttosto che di una “carta disegnata”, adotta infatti la tecnica, anch’essa di derivazione antica, del ‘chiaroscuro’, coniugando l’eleganza statuaria e all’antica dell’eroina al naturalismo della fantesca dalle fattezze negroidi. L’artista padovano ritornò più volte sul tema; due versioni sono unanimemente considerate autografe: il finto bronzo al Montreal Museum of Fine Arts (link ) e la grisaille alla National Gallery of Ireland di Dublino (link ), che simula un rilievo in pietra o in marmo e introduce il motivo della tenda e del letto sullo sfondo, su cui è adagiato Oloferne . Una quarta versione a colori su tavola si trova alla National Gallery of Art di Washington, ma la sua attribuzione a Mantegna ancora in tempi recenti ha diviso la critica (link ) . Pareri discordi si verificano anche a proposito della cronologia delle tre opere, scalate in una sequenza ravvicinata tra il 1495 e il 1500 circa o tra il 1490 (o poco dopo) e il 1500–1505 circa . Il primo termine temporale viene considerevolmente anticipato da coloro che, accreditando l’autografia del dipinto a Washington, ne fissano l’esecuzione fra il 1470 e il 1475 e lo identificano verosimilmente nella “Giudetta con la testa di Oloferno e una serva, opera d’Andrea Squarcione” menzionata nell’inventario del 1492 in morte di Lorenzo il Magnifico e nella “dipintura” mandata da Mantegna a Lorenzo nel 1481 . A complicare la situazione, diversi altri disegni, per quanto non autografi, sembrano riflettere idee mantegnesche e lo stesso può dirsi per alcune stampe correlate . Una delle copie disegnate, oggi a Chatsworth, peraltro abbastanza vicina al dipinto di Washington, reca la data 1472 che, se autentica, potrebbe valere per il prototipo originale di Mantegna ; su un’ulteriore copia, di nuovo a Chatsworth, compare invece l’anno 1482 . Ci si è intrattenuti sulla cronologia dei disegni, autografi e derivati, principalmente per comprendere a quale punto della filiera di immagini dedicate a Giuditta il foglio degli Uffizi possa collocarsi ma, riprendendo in mano le questioni dell’autografia delle opere, delle loro identificazioni storiche (nel caso del dipinto a Washington) e della cronologia, emerge quanto rimanga ancora da fare sotto il profilo dell’indagine filologica. Ci si limiterà perciò a sottolineare in questa sede la presenza di due principali filoni iconografici: Giuditta e la fantesca Abra con il capo di Oloferne isolate su uno sfondo privo di connotazioni descrittive, da un lato, e, dall’altro, le medesime figure disposte in un contesto ambientale accennato dalla tenda e dal letto in cui il corpo adagiato di Oloferne è richiamato dalla presenza naturalistica e raccapricciante del piede in scorcio. Il disegno degli Uffizi appartiene al primo filone, ma se ne differenzia innanzi tutto per la posizione di Giuditta, posta di spalle di tre quarti, e per lo sguardo della fantesca fisso sull’eroina. Nelle versioni di Montreal, Dublino e degli Uffizi la relazione tra il tema e le tecniche rispettivamente a finto bronzo, a grisaille e a chiaroscuro su carta (quest’ultima in anticipo rispetto i chiaroscuri xilografici italiani) era certamente dovuta a una precisa scelta dell’artista . Per scandagliare in profondità i contenuti di ciascuna versione occorrerebbe saperne di più sull’originaria destinazione; per esempio, è indubbio che il finto bronzo di Montreal acquista un particolare significato a causa dell’associazione con il pendant raffigurante ‘Didone’ e nel contesto di una committenza che si fa risalire a Isabella d’Este, di cui sono noti l’interesse per la letteratura (in questo caso Petrarca e Boccaccio), gli esempi morali, il concetto del paragone, nonché per l’apporto del ruolo femminile nell’ambito della filosofia morale . Nell’affresco a monocromo della cappella funeraria di Mantegna in Sant’Andrea a Mantova la posizione di Giuditta, per la sua frontalità, si accosta al chiaroscuro degli Uffizi più che a qualsiasi altra versione del soggetto finora nota. Si sarebbe tentati di pensare che tale vicinanza iconografica fosse dovuta a una permanenza del disegno presso l’artista fino alla sua morte , in questo caso la successiva dispersione dei beni di Mantegna potrebbe averlo precocemente messo in circolazione, tanto è vero che sembra già ricordato nel 1568 nel ‘Libro de’ Disegni’, sempre che l’identificazione con il foglio fiorentino sia corretta. Del resto Vasari, come già in altri casi, l’avrebbe potuto ottenere piuttosto facilmente anche da qualche suo collega . Si tratta, almeno per ora, solo di congetture che tuttavia concorrono a non farci scartare l’ipotesi della permanenza di alcuni disegni finiti, e particolarmente preziosi, presso l’artista, che all’occorrenza ne avrebbe fatto uso in modo tanto libero da renderli a prima vista non riconoscibili. Torniamo un passo indietro per chiederci se, al momento di realizzare il foglio, Mantegna intendesse avanzare una captatio benevolentiae nei confronti della giovane moglie del marchese Francesco Gonzaga, impalmata nel gennaio del 1490, dal momento che vi affrontò un tema cui Isabella d’Este non era insensibile . Si può avanzare però una seconda ipotesi interpretativa, ancora più stringente qualora egli avesse destinato il chiaroscuro alla sua collezione privata. Forse ancora nel 1491 Mantegna continuava a nutrire apprensioni verso un problema di schiacciante attualità come il pericolo turco, che infatti lo aveva ispirato qualche decennio prima. In due dipinti realizzati nel corso degli anni Cinquanta in concomitanza o subito dopo la caduta di Costantinopoli, le ‘Orazioni nell’orto’ della National Gallery di Londra e del musée des Beaux-Arts di Tours, il pittore padovano aveva ideato una Gerusalemme ideale in cui confluivano riferimenti a Costantinopoli (l’Hagia Sofia nel dipinto di Tours) e a Roma (la Torre delle Milizie in quello di Londra) o forse a entrambe le città (se davvero nell’Orazione nell’orto di Londra la Torre delle Milizie figura accanto al monumento equestre di Teodosio) . L’eroina ebrea, che assistita dalla schiava mora decapita il generale Oloferne liberando dall’assedio la città di Betulia, potrebbe dunque essere stata interpretata in chiave attualizzante, cioè come simbolo del cristianesimo tuttora in grado di respingere la minaccia turca. Una tale interpretazione poggia su eventi storici e su precisi orientamenti politici del marchese di Mantova. Infatti, Pio II Piccolomini tra il 27 maggio 1459 e il 19 gennaio 1460 aveva convocato proprio a Mantova un Congresso, con la speranza di riunificare un’Europa cristiana attorno all’idea della crociata contro i Turchi. Quanto a Ludovico II Gonzaga, aderì alle aspettative del Pontefice e mostrò di tenere particolarmente a cuore la questione d’Oriente, sentendosi coinvolto nelle vicende dei Paleologhi per vincoli e tradizioni familiari; non stupisce peraltro che egli desiderasse far apparire la propria città e la propria corte come eredi ideali di Bisanzio e della corte imperiale . La lettura proposta è soltanto una delle possibili interpretazioni di un tema che poteva mutare sensibilmente il proprio significato: nel contesto delle complesse relazioni tra soggetto, contenuto, forma e tecnica non va trascurato il destinatario dell’opera, che infatti si ritaglia un ruolo determinante nella scelta del significato delle immagini (Marzia Faietti, 2018). Nuovi dati sono emersi dall’imaging multispettrale condotto sull’opera dal CNR in collaborazione con Maurizio Michelozzi, restauratore degli Uffizi (7/8/2023). L’immagine in falso colore (IRFC) mostra la natura metallo tannica dell’inchiostro – generalmente ritenuto un intervento posteriore – che sottolinea i profili e scontorna pesantemente il lato destro di Giuditta; con lo stesso inchiostro è stata ripassata parzialmente anche l’iscrizione. Le riprese a ultravioletto evidenziano poi che in origine le figure emergevano con maggiore plasticità dallo sfondo grazie alla linea che cesellava ogni dettaglio e alle ombre compatte gettate dalle figure. Inoltre nell’immagine UV l’inchiostro metallo tannico si fonde più armoniosamente con le ombre originali e porta a concludere che il ripasso fosse teso a rinforzare l’effetto ad altorilievo di questo ‘chiaroscuro’ (Laura Da Rin Bettina, settembre 2023)

Mostre

  • Firenze 1914
    Ferri P. N./ Gamba C./ Loeser C., Mostra di disegni e di stampe di scuola veneziana dei secoli XV e XVI, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1914, Bergamo 1914, p. 7 n. 1 (scheda a cura di Ferri P. N./ Gamba C./ Loeser C.)
  • London 1930
    Exhibition of Italian Art 1200-1900, catalogo mostra London, Burlington House/ Royal Academy of Arts 1930, London 1930, p. 324 n. 713
  • Paris 1935
    Huisman G. M./ Valéry P./ Ojetti U., Exposition de l'Art Italien de Cimabue à Tiepolo, catalogo mostra Paris, Petit Palais 1935, Paris 1935, p. 246 n. 592 (scheda a cura di Sterling C.)
  • Firenze 1981
    Laboratorio di restauro del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, Restauro e conservazione delle opere d'arte su carta, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1981, Firenze 1981, pp. 121-122 n. 11 bis (scheda a cura di Bacci P. et al.)
  • Firenze 2001
    Agosti G., Disegni del Rinascimento in Valpadana, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 2001, Firenze 2001, pp. 127-134 n. 16, fig. 19 (scheda a cura di Agosti G.)
  • Firenze 2023
    Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 354 n. 55, ripr. a p. 284 (scheda a cura di Da Rin Bettina L.)

Bibliografia

  • Inventario 1704-1714 (BU, ms. 82)
    Inventario, Inventario generale di tutto quanto fu consegnato a Giovanni Francesco Bianchi custode della Galleria di S.A.R. prima la morte del di lui genitore dal 1704 al 1714, 1704-1714 (BU, ms. 82), c. 103 n. 857
  • Inventario 1753 (BU, ms. 95)
    Inventario, Inventario generale di tutte le preziose Antichità e insigni Memorie che si conservano nella Galleria di S.M.I. in Firenze, 1753 (BU, ms. 95), n. 1134
  • Bianchi G. 1768 (BU, ms. 67)
    Bianchi G., Catalogo dimostrativo della Reale Galleria Austromedicea di Firenze come era nell'aprile dell'Anno MDCCLXVIII, 1768 (BU, ms. 67), c. 65
  • Inventario 1769 (BU, ms. 98)
    Inventario, Inventario Generale di tutte le Antichità, Pitture, e altre preziose Rarità che si conservano nella Real Galleria di S.A.R. Pietro Leopoldo I Arciduca d'Austria Gran Duca di Toscana, 1769 (BU, ms. 98), c. 356v n. 2029
  • Pelli Bencivenni G. [1775-1792] (BU, ms. 463, ins. 4 e ins. 10)
    Pelli Bencivenni G., Catalogo delle Pitture della R. Galleria compilato da Giuseppe Bencivennigià Pelli Direttore della med.a, [1775-1792] (BU, ms. 463, ins. 4 e ins. 10), c. 284 n. 2
  • Pelli Bencivenni G. [1780-1784] (BU, ms. 113, classe III, v. I)
    Pelli Bencivenni G., Inventario Generale della Real Galleria di Firenze compilato nel 1784. Essendo Direttore della Medesima Giuseppe Bencivenni già Pelli N. P. F. colla presenza, ed assistenza del Sig.re Pietro Mancini Ministro dell'Ufficio delle Revisioni e Sindacati, [1780-1784] (BU, ms. 113, classe III, v. I), c. 321 n. 2
  • Lanzi L. 1782
    Lanzi L., La Real Galleria di Firenze accresciuta, e riordinata per comando di S.A.R. l’arciduca granduca di Toscana, operetta estratta dal tom. 47. del Giornale pisano, Firenze, 1782, pp. 154-155
  • Puccini T. 1811 [ante] (BU, ms. 46)
    Puccini T., Dialoghi sulle Vite di pittori del Vasari, 1811 [ante] (BU, ms. 46), c. 176 nota a
  • Selvatico P. E. 1849
    Selvatico P. E., Commentario alla Vita di Andrea Mantegna, in Vasari G., Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architetti, v. V, a cura di Milanesi C./ Milanesi G./ Pini C./ Marchese V., Firenze ,1849, p. 174 nota 1, pp. 204, 209
  • Ramirez di Montalvo A. 1849 (GDSU, Coll. n. 43)
    Ramirez di Montalvo A., Catalogo dei disegni scelti della R. Galleria di Firenze, 1849 (GDSU, Coll. n. 43), cassetta V n. 4
  • Lagrange L. 1862
    Lagrange L., Catalogue des Dessins des Maitres exposés dans la Galerie des Uffizi, à Florence, in Gazette des Beaux-Arts, XII, 1862, p. 542 n. 103
  • Cartwright J. 1881
    Cartwright J., Mantegna and Francia, London, 1881, pp. 37, 45-46
  • Ferri P. N. 1881
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni esposti al pubblico nel corridoio del Ponte Vecchio nella R. Galleria degli Uffizi con l'indice dei nomi degli Artefici, Firenze, 1881, p. 25
  • Morelli G. (alias Lermolieff I.) 1886
    Morelli G. (alias Lermolieff I.), Le opere dei maestri italiani nelle Gallerie di Monaco, Dresda e Berlino, Bologna, 1886, p. 82 nota 1
  • Ferri P. N. 1890
    Ferri P. N., Catalogo riassuntivo della Raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla R. Galleria degli Uffizi compilato ora per la prima volta dal conservatore Pasquale Nerino Ferri, Roma, 1890, p. 238
  • Bayersdorfer A. 1893
    Bayersdorfer A., Zeichnungen alter Italiener in den Uffizien zu Florenz, München, 1893, p. 5 n. 17, tav. XVII
  • Ferri P. N. 1895-1901 (GDSU, coll. n. 72)
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni cartoni e bozzetti esposti al pubblico nella R. Galleria degli Uffizi ed in altri Musei di Firenze compilato da Pasquale Nerino Ferri ispettore preposto al Gabinetto dei disegni e delle stampe nella detta Galleria, 1895-1901 (GDSU, coll. n. 72), c. 81v, cornice 295 n. 404
  • Schoenbrunner J./ Meder J. 1896-1908
    Schoenbrunner J./ Meder J., Handzeichnungen alter Meister aus der Albertina und anderen Sammlungen, Wien, 1896-1908, v. III (1898), n. 318
  • Thode H. 1897
    Thode H., Mantegna, Bielefeld/ Leipzig, 1897, pp. 99-100, fig. 77
  • Berenson B. 1901
    Berenson B., The Drawings of Andrea Mantegna, in Berenson B., The Study and Criticism of Italian Art, London ,1901, pp. 50, 51, 55-57, 60, 61
  • Cruttwell M. 1901
    Cruttwell M., Andrea Mantegna, London, 1901, pp. 87, 105-106, 128, tav. 37
  • Kristeller P. 1901
    Kristeller P., Andrea Mantegna, with 26 plates and 162 text illustration, London, 1901, p. 375, pp. 444 n. II.2, fig. 135
  • Yriarte C. 1901
    Yriarte C., Mantegna: sa vie, sa maison, son tombeau; son oeuvre dans les musées et les collections , Paris, 1901, pp. 205, 207
  • Knapp F. 1910
    Knapp F., Andrea Mantegna, Stuttgart/ Leipzig, 1910, pp. XLIII, LII
  • Blum A. 1911
    Blum A., Mantegna: biographie critique; illustrée de 24 planches hors texte , Paris, 1911, pp. 109, 111
  • Crowe J. A./ Cavalcaselle G. B. 1912
    Crowe J. A./ Cavalcaselle G. B., A history of painting in North Italy Venice, Padua, Vicenza, Verona, Ferrara, Milan, Friuli, Brescia from the fourteenth to the sixteenth century, London, 1912, v. II p. 105 nota 3
  • Gamba C. 1914
    Gamba C., I disegni della R. Galleria degli Uffizi, 1912-1921. Disegni di Scuola Veneta dei secoli XV e XVI. Serie III, fasc. I, Firenze, 1914, pp. 1-2 n. 3
  • Venturi A. 1914
    Venturi A., Storia dell'arte italiana, Milano, 1914, v. VII.3, p. 248
  • Bombe W. 1915
    Bombe W., I disegni della Galleria degli Uffizi, in La Bibliofilia, XVII, 1915, p. 86, fig. 3
  • Schwabe W. 1918
    Schwabe W., Mantegna and his Imitators, in The Burlington Magazine, XXXIII, 1918, p. 215, tav. 1
  • Giglioli O. H. 1921
    Giglioli O. H., I disegni della R. Galleria degli Uffizi in una recente pubblicazione, in Rassegna d’arte antica e moderna, , 1921, pp. 334, 336
  • Giglioli O. H. 1922
    Giglioli O. H., I disegni della R. Galleria degli Uffizi a Firenze, Firenze, 1922, p. 17, fig. 3
  • Leporini H. 1925
    Leporini H., Die Stilentwicklung der Handzeichnung. XIV. bis XVIII. Jahrhundert, Wien/ Leipzig, 1925, pp. 27, 48
  • Pacchioni G. 1928
    Pacchioni G., Andrea Mantegna, Firenze, 1928, fig. 48
  • London 1930
    Popham A. E., Italian drawings exhibited at the Royal Academy, Burlington House, London, catalogo mostra London, Royal Academy of Arts/ Burlington House 1930, London 1931, p. 43 n. 154, tav. CXXXIII (scheda a cura di Popham A. E.)
  • Blum I. 1936
    Blum I., Andrea Mantegna und die Antike, Leipzig et al., 1936, pp. 96-97, tav. IX, fig. 22
  • Degenhart B. 1937
    Degenhart B., Zur Graphologie der Handzeichnung, in Kunstgeschichtliches Jahrbuch der Bibliotheca Hertziana, , 1937, p. 298, fig. 461
  • Fiocco G. 1937
    Fiocco G., Mantegna, Milano, 1937, pp. 81-82, 210, fig. 165
  • Kurz O. 1937-1938
    Kurz O., Giorgio Vasari's "Libro de' Disegni", in Old master drawings, XII, 1937-1938, p. 14
  • Hind A. M. 1938-1948
    Hind A. M., Early Italian engraving, a critical catalogue with complete reproduction of all the prints described, New York/ London, 1938-1948, v. V (1948), p. 64
  • Giglioli O. H. 1942
    Giglioli O. H., I disegni degli Uffizi, in Illustrazione toscana, XX, 2, 1942, pp. 2, 6
  • Muchall- Viebrook T. 1942
    Muchall- Viebrook T., Andrea Mantegna als Zeichner, in Pantheon, , 1942, pp. 73, 78, fig. 1
  • De Tolnay C. 1943
    De Tolnay C., History and Technique of Old Master Drawings; a Handbook, New York, 1943, p. 124
  • Degenhart B. 1943
    Degenhart B., Europäische Handzeichnungen aus fünf Jahrhunderten , Berlin/ Zürich, 1943, pp. 170-171 n. 35, fig. 35
  • Popham A. E./ Pouncey P. 1950
    Popham A. E./ Pouncey P., Italian Drawings in the Department of Prints and Drawings in the British Museum. The Fourteenth and Fifteenth Centuries, London, 1950, pp. 95, 204
  • Tietze-Conrat E. 1955
    Tietze-Conrat E., Andrea Mantegna: le pitture, i disegni, le incisioni, Firenze, 1955, p. 204, tav. 124
  • Grassi L. 1956
    Grassi L., Il disegno italiano dal Trecento al Seicento, Roma, 1956, pp. 90-91, fig. 59
  • Parker K. T. 1956
    Parker K. T., Catalogue of the Collection of Drawings in the Ashmolean Museum. 2. Italian schools, Oxford, 1956, pp. 16-17
  • D'Ancona P. [1956]
    D'Ancona P., Mantegna, Milano, [1956], tav. 54
  • Camesasca E. 1964
    Camesasca E., Mantegna, Milano, 1964, pp. 46-47, 71, 96, 122, fig. 73
  • Zava Boccazzi F. 1966
    Zava Boccazzi F., Mantegna, Firenze, 1966, p. 39 n. 65
  • Vasari G. (ed. Bettarini R./ Barocchi P.) 1966-1987
    Vasari G. (ed. Bettarini R./ Barocchi P.), Le Vite de' più eccellenti pittori scultori e architettori nelle redazioni del 1550 e 1568, Firenze, 1966-1987, v. III (1971) p. 554
  • Forlani Tempesti A./ Petrioli Tofani A. 1972
    Forlani Tempesti A./ Petrioli Tofani A., I grandi disegni italiani degli Uffizi di Firenze, Milano, 1972, n. 18 (scheda a cura di Petrioli Tofani A.)
  • Washington 1973
    Levenson J. A./ Oberhuber K./ Sheehan J., Early Italian Engravings from the National Gallery of Art, catalogo mostra Washington, National Gallery of Art 1973, Washington 1973, p. 388 nota 4 sotto il n. 148 (scheda a cura di Oberhuber K.)
  • Ragghianti Collobi L. 1974
    Ragghianti Collobi L., Il Libro de' disegni del Vasari, Firenze, 1974, p. 84, fig. 232
  • Byam Shaw J./ Middeldorf U./ Boschetto A. 1978
    Byam Shaw J./ Middeldorf U./ Boschetto A., Biblioteca di Disegni. 3. Maestri veneti del Quattrocento. Stefano da Zevio, Pisanello, Jacopo Bellini, Antonello da Messina, Gentile Bellini, Giovanni Bellini, Mantegna , Firenze, 1978, pp. 17-18 n. 38 (scheda a cura di Byam Shaw J.)
  • Martindale A. 1980
    Martindale A., Andrea Mantegna. I 'Trionfi di Cesare' della collezione della Regina d'Inghilterra ad Hampton Court (ed. or.: London 1979), Milano, 1980, pp. 161, 164
  • Ames-Lewis F. 1981
    Ames-Lewis F., Drawing in the Early Renaissance Italy, New Haven/ London, 1981, pp. 4, 125, fig. 2
  • Petrioli Tofani A. 1981
    Petrioli Tofani A., I montaggi, in Laboratorio di restauro del Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi, Restauro e conservazione delle opere d'arte su carta, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1981, Firenze 1981, pp. 162, 169
  • Cirker H. 1983
    Cirker H., Italian master drawings from the Uffizi, New York, 1983, n. 3
  • Borroni Salvadori F 1985
    Borroni Salvadori F, Artisti e viaggiatori agli Uffizi nel Settecento, in Labyrinthos, IV. 7/8, 1985, pp. 54, 71
  • Lightbown R. 1986
    Lightbown R., Mantegna: with a complete catalogue of the paintings, drawings and prints , Oxford, 1986, pp. 180, 230, p. 484 n. 188, fig. 15
  • Petrioli Tofani A. 1986
    Petrioli Tofani A., Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni esposti 1, Firenze, 1986, pp. 179-180, ripr. a p. 179
  • Bober J./ Mongan A./ Oberhuber K. 1988
    Bober J./ Mongan A./ Oberhuber K., I grandi disegni italiani del Fogg Art Museum di Cambridge, Milano, 1988, sotto il n. 7 (scheda a cura di Bober J.)
  • Hirst M. 1988
    Hirst M., Michelangelo and his drawings, New Haven [u.a.], 1988, pp. 105-106
  • Barasch M. 1991
    Barasch M., The Tragic Face. The Classical Mask of the Tragic Hero, and Expression of Character and Emotion in Renaissance Art, in Barasch. M., Imago hominis. Studies in the Language of Art, Wien ,1991, pp. 65 e ss.
  • Firenze 1992
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  • Bruder H. 1992
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  • Christiansen K. 1992
    Christiansen K., The studiolo of Isabella d'Este and Late themes, in Martineau J., Andrea Mantegna, catalogo mostra London/ New York, Royal Academy of Arts/ The Metropolitan Museum of Art 1992, Milano 1992, p. 425
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    Martineau J., Andrea Mantegna, catalogo mostra London/ New York, Royal Academy of Arts/ The Metropolitan Museum of Art 1992, Milano 1992, pp. 220, 230, 302, 318, 404, 440, 448, 450, 450, 462, fig. 109 (schede a cura di Boorsch S./ Christiansen K./ Ekserdjian D.)
  • De Nicolò Salmazo A. 1993
    De Nicolò Salmazo A., Il soggiorno padovano di Andrea Mantegna, Padova, 1993, pp. 80, 118 nota 324
  • Faietti M. 1993
    Faietti M., Protoclassicismo e cultura umanistica nei disegni di Francesco Francia, in De Luca E., Il Classicismo: Medioevo Rinascimento Barocco. Atti del colloquio Cesare Gnudi, Bologna 1986, Bologna ,1993, p. 186
  • Jaffé M. 1994
    Jaffé M., The Devonshire Collection of Italian Drawings - Venetian and North Italian Schools, London, 1994, p. 197
  • Agosti G. 1995
    Agosti G., Su Mantegna. 5, in Prospettiva, 80, 1995, pp. 77-78, fig. 18
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    De Nicolò Salmazo, Mantegna, Milano, 1997, pp. 22, 26, p. 154 n. 67
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    De Nicolò Salmazo A., Andrea Mantegna, Milano, 2004, pp. 55, 186, 196, 220, p. 259 n. 17
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    Santucci P., Su Andrea Mantegna, Napoli, 2004, pp. 516-517, tav. 95
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    Agosti G., Su Mantegna, Milano, 2005, pp. 59, 317-319, fig. 136
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    Faietti M., Andrea, disegnatore con "maschera", in Banzato D./ De Nicolò Salmazo A./ Spiazzi A. M., Mantegna e Padova 1445-1460, catalogo mostra Padova, Musei Civici agli Eremitani 2006-2007, Padova 2006, pp. 83, 88 note 25-26
  • Agosti G. 2008
    Agosti G., VII. Autour de "La Vierge de la Victoire", in Agosti G./ Thiébaut D., Mantegna 1431-1506, catalogo mostra Paris, Musée du Louvre 2008-2009, Milano 2008, p. 291
  • Faietti M. 2010
    Faietti M., Il segno di Andrea Mantegna, in Signorini R./ Rebonato V./ Tammaccaro S., Andrea Mantegna: impronta del genio. Convegno internazionale di studi, Firenze ,2010, p. 24 nota 28, fig. 2
  • Faietti M. 2010
    Faietti M., "Gorgoneion" mantovano, in Artibus et Historiae, XXVIII, 2010, p. 35, 41 nota 25, fig. 11
  • Faietti M. 2011
    Faietti M., Il disegno padre delle arti, i disegni degli artisti, il disegno delle «Vite». Intersecazioni semantiche in Vasari scrittore, in Faietti M./ Griffo A./ Marini G. , Figure, memorie, spazio. La grafica del Quattrocento appunti di teoria conoscenza e gusto, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegno e Stampe degli Uffizi 2011, Firenze 2011, p. 27, fig. 5
  • Lucco M. 2013
    Lucco M., Mantegna, Milano, 2013, pp. 284, 348-350, fig. 5
  • Petrioli Tofani A. 2014
    Petrioli Tofani A., L'inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, 2014, v. II p. 886 n. 2
  • Faietti M. 2018
    Faietti M., Allegorie su carta. I disegni indipendenti di Andrea Mantegna e Francesco Francia, in Bohde D./ Nova A., Jenseits des "disegno": die Entstehung selbständiger Zeichnungen in Deutschland und Italien im 15. und 16. Jh., Petersberg ,2018, pp. 217-219
  • Faietti M. 2023
    Faietti M., L'atlante dei fogli perduti, in Faietti M./ Schmidt E. D./ Targia G./ Wolf G., Camere con vista. Aby Warburg, Firenze e il laboratorio delle immagini, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2023, Firenze 2023, p. 280
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