Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi
Il disegno, documentato in collezione dalla fine del Seicento con un'attribuzione a Romanino , nel 1965 venne trasferito tra gli Anonimi del XVI secolo da Anna Forlani Tempesti, che solo un anno dopo lo riclassificò a Pellegrino Tibaldi, sulla base degli studi di Bernice Davidson (Firenze 1966). Sul recto e sul verso del foglio sono raffigurate teste di animali – capre, cavalli, leoni – e di creature fantastiche – tra cui si può riconoscere un grifone – rese con un’espressività esasperata e grottesca. Sul verso, studi di figure nude si incastrano tra le teste ferine. È possibile che l’artista abbia tratto ispirazione dal repertorio dell’antico, tuttavia l’esito finale si allontana molto dai modelli, per la forte rielaborazione caricaturale tipica di Tibaldi, non dissimile a quella di studi analoghi di Bartolomeo Passerotti e anticipatrice di certi fogli di Agostino Carracci (Marzia Faietti, comunicazione orale, febbraio 2024). Bernice Davidson (in Firenze 1966) ha ipotizzato che si tratti di disegni preliminari per ‘Circe trasforma i compagni di Ulisse in animali’ affrescata sulla volta del Salone di Polifemo in Palazzo Poggi a Bologna (1550-1551). In realtà, è più probabile che il foglio sia un campionario di studi, non legato a un progetto in particolare, nel quale gli schizzi, quasi appunti mnemonici, occupano l’intera superficie in maniera disorganica. Le affinità formali con gli studi per il ciclo di Ulisse suggeriscono anche per l’opera in esame una datazione all’inizio del sesto decennio del Cinquecento: i caratteristici occhi spalancati si ritrovano in un altro episodio del ciclo a Palazzo Poggi, ‘I compagni di Ulisse rubano i buoi del Sole’, e la linea a penna che scivola sul foglio e “si ammatassa in complessi nodi serpeggianti” trova corrispondenze con uno studio per quegli affreschi, il ‘Tritone e cavalli marini’ (inv. 12170 F r.). Inoltre, è stato spesso accostato al foglio degli Uffizi un disegno al Metropolitan Museum of Art di New York, i ‘Sei studi di teste di animali e un cartiglio’(inv. 62.247) link , simile al nostro per stile e tecnica e alternativamente assegnato dalla critica a Perin del Vaga o a Pellegrino Tibaldi. Il disegno newyorkese è stato messo in relazione con la fontana dei Delfini in Palazzo Doria, eseguita da Silvio Cosini e aiuti su disegno di Perino: le teste marmoree di grifi e di leoni sembrerebbero ben corrispondere agli schizzi del foglio del Metropolitan Museum e la cartella disegnata in basso riprodurrebbe un motivo che compare sullo zoccolo della vasca . Se da un lato l'autografia dello studio al Metropolitan Museum risulta ad oggi ancora incerta, il carattere fantastico, grottesco e caricaturale del disegno agli Uffizi è indiscutibilmente riferibile ai modi di Pellegrino Tibaldi. (C. Valli, L. Da Rin Bettina, marzo 2024)