Progetto Euploos

Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Inventario "568 O"

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Scheda aggiornata al 06-10-2024
Opera 568 O

Iscrizioni

  • autore ignoto: "Ignoto, s°. XVII°", a penna e inchiostro nero su una targhetta cartacea incollata al supporto in basso al centro
  • autore ignoto: "568", a penna e inchiostro nero sul montaggio in alto a destra
  • autore ignoto: "660", a matita sul recto in basso a sinistra
  • autore ignoto: "568", a matita sul recto in alto a destra
  • A. Cecchi: "Copia da Polidoro da Caravaggio A. Cecchi 3/3/79", a matita sul montaggio in basso a destra

Notizie storiche e critiche

La maggior parte delle copie da Polidoro conservate al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi si riferiscono a tre dei più celebri cicli romani di Polidoro e Maturino: quelli sulle facciate di Palazzo Ricci, di Palazzo Gaddi e di Palazzo Milesi. Le più numerose in assoluto sono tratte da quest’ultimo, costruito in via della Maschera d’oro su commissione del bergamasco Giovanni Antonio Milesi. Alcuni lacerti delle pitture originali sono ancora visibili in situ, e una stampa di Enrico Maccari (1876) tramanda un’immagine globale della complessa ed eterogenea decorazione che ricopriva interamente la fronte dell’edificio . Le copie agli Uffizi ne riproducono le parti più notevoli: il lungo fregio continuo con la Storia di Niobe, posto in basso (invv. 1283 S, 1277 S, 13414 F, 13425 F r., 1291 S, 1269 S, 1292 S, 13415 F, 1278 S, 92678, 92769); le figure virili - isolate o in coppia - tra le finestre del primo piano e gli episodi di storia antica al secondo piano (invv. 13373 F, 1265 S, 813 E, 1303 S, 4373 F, 13416 F, 1310 S, 1313 S, 1315 S, 1282 S), nonché il repertorio di motivi ornamentali costituito da vasi istoriati, trofei militari, mascheroni ed elmi sopra le finestre (1535 E, 682 O, 683 O, 685 O, 1534 E, 1323 S, 684 O, 1528 E, 562 O, 563 O, 1280 S, 565 O, 1326 S, 564 O, 565 O, 568 O, 1279 S, 1297 S). Tali opere grafiche, databili per lo più al XVI secolo e, in alcuni casi, al XVII secolo, restituiscono solo in parte l’intensa vitalità degli originali. Gli affreschi, compiuti tra il 1526 e il 1527, si collocano in una fase piuttosto matura della produzione di Polidoro che da un lato riflette sulla Sistina di Michelangelo, e dall’altro lavora in continuo scambio con i colleghi Rosso Fiorentino e Parmigianino . In questa fase la ricreazione dell’antico diviene sempre più esuberante e fantastica, mentre le scene narrative seguono un ritmo dinamico e fluido che accentua la drammaticità degli episodi narrati. Sulle copie dai monocromi di Polidoro, vedi anche la scheda dell’inv. 562 O. (Laura Da Rin Bettina, settembre 2024)

Bibliografia

  • Leone de Castris P. 2001
    Leone de Castris P., Polidoro da Caravaggio. L'opera completa, Napoli, 2001, p. 498
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