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Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi

Scheda Catalogo "725 E"

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Scheda aggiornata al 09-01-2021
Opera 725 E
  • inv. 725 E
  • Sacchis Giovanni Antonio de' detto il Pordenone (1483-1484/ 1539)
  • Martirio di San Pietro Martire
  • Categoria: Esposti
  • Datazione: secc. XV/ XVI
  • Tecnica e materia: penna e inchiostro, pennello e inchiostro diluito, pietra nera, biacca (carbonato basico di piombo) su carta cerulea sbiadita
  • Misure: 564 x 450 mm
  • Stemmi, emblemi, marchi: timbro a inchiostro di collezione: Reale Galleria degli Uffizi (Lugt 930) sul recto in basso a sinistra

Iscrizioni

  • autore ignoto seicentesco: "Pordenone", a penna sul verso in basso a sinistra

Notizie storiche e critiche

IIn una lettera risalente al 3 gennaio 1654 Bonaventura Bisi, agente attivo a Bologna per il Cardinal Leopoldo, parla di una trattativa per un lotto di ventiquattro disegni, tra cui quattro opere di Giovanni Antonio de’ Sacchis detto il Pordenone . Grazie alla relazione dettagliata di Bisi, è stato possibile identificare con certezza i fogli di mano dell’artista friulano oggi conservati nelle Gallerie degli Uffizi e corrispondenti ai numeri di inventario 725 E, 729 E, 730 E (si vedano le due scheda relative), 731 E. Sempre grazie ai carteggi sappiamo che le opere risultano già acquistate il 28 aprile di quell’anno . Esse sono dunque da annoverare tra i cinquanta fogli registrati sotto il nome del Pordenone in data 8 settembre 1673 nella ‘Listra’ di Filippo Baldinucci . Circa un secolo dopo, nel ‘Catalogo dei Disegni (1775 – 1793, GDSU, ms. 102, coll. n. 2) redatto da Giuseppe Pelli Bencivenni, i disegni sono nuovamente rintracciabili tra i diciassette conservati all’interno del volume Universale III; nello specifico l'inv. 725 E è descritto al n. 8 come un “San Pier Martire gettato a terra da un armato in una campagna, e il suo compagno che fugge: a acquerello lumeggiato, sù carta turchina: bello assai” . Lo studio compositivo è stato quasi sempre collegato al concorso per la pala destinata all’altare della Confraternita di San Pietro Martire nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia. La competizione, svoltasi forse tra il 1526 e il 1528, non risulta menzionata dai documenti dell’epoca ma è riportata, per la prima volta, da Paolo Pino (‘Dialogo della pittura’, 1548), che cita tra i partecipanti Palma il Vecchio e Tiziano, il cui dipinto venne posto sull’altare della chiesa entro il 30 aprile del 1530 . Il nome del Pordenone, sicuramente attivo a Venezia nel maggio del 1528 , viene ricordato nel Seicento da Carlo Ridolfi (‘Le meraviglie dell’arte’, 1648) e da Francesco Scanelli (‘Il microcosmo della pittura’, 1657). Quest'ultimo riferisce inoltre di aver visto, in una collezione privata bolognese, i bozzetti presentati alla Confraternita veneziana da Tiziano e da Giovanni Antonio de' Sacchis. Se il foglio del cadorino non è mai stato rintracciato, la maggior parte degli studiosi, a partire da Hadeln (in Ridolfi ed. 1914-1924; 1925), ha ritenuto plausibile riconoscere in quello del Pordenone proprio il modello acquistato da Bisi e ora agli Uffizi. Nonostante permangano alcuni aspetti problematici, l’esistenza del disegno fiorentino così come le testimonianze seicentesche sono state ritenute, dalla critica, elementi sufficienti per avvalorare la partecipazione dell’artista friulano alla gara. Tra i pochi, che hanno espresso perplessità su tale ricostruzione, Patricia Meilman (1989; 2000) giunge, attraverso una minuziosa ricostruzione della vicenda, a dubitare anche dell'effettivo svolgimento dello stesso concorso . Il San Pietro Martire potrebbe, così, essere stato realizzato per un'opera a noi sconosciuta oppure rappresentare il frutto di una sfida personale ingaggiata con il pittore cadorino . Indipendentemente dalla finalità con cui venne realizzato, l'inv. 725 E, per la tecnica raffinata e l’esecuzione meticolosa, è uno degli esempi più significativi del “corpus” grafico del Pordenone . La composizione ha il suo fulcro nell’azione violenta dell’omicidio, messa in risalto da un potente gioco chiaroscurale e dalla definizione plastica delle forme. La dinamica tra santo e carnefice, che rievoca la scena del “Miracolo del marito geloso” affrescata da Tiziano nella Scuola del Santo a Padova (1511) , è analizzata dal Giovanni Antonio anche in uno studio a pietra rossa ora al Paul Getty Museum di Los Angeles (inv. 87GB91 link . Rispetto al “pathos” e alla libertà sia tecnica che formale, presenti in quest’ultimo, il bozzetto degli Uffizi risulta più controllato e la tensione nei movimenti viene allentata per rendere l’idea di una maggior immersione delle figure nell’atmosfera. Inevitabile termine di paragone per il modello è la pala realizzata da Tiziano per la Confraternita di san Pietro Martire. Del dipinto, distrutto in un incendio nel 1867, ci restano alcuni disegni preparatori (Paris, musée du Louvre, inv. 5517 recto link e 5517 bis link; Lille, Musée des Beaux-Arts, inv. Pl. 552a, b,c) , un’incisione di Martino Rota e numerose copie. Dalle testimonianze grafiche pervenute, si può dedurre che entrambi gli artisti avessero scelto di raffigurare il dramma al suo apice, ma con sostanziali differenze. La composizione di Vecellio si caratterizza per una “tensione… che coinvolge in un’unica violenza d’immagine personaggi e natura”, mentre in quella del friulano prevale “l’imminenza delle figure, risolte in termini di pura energia e movimento” . L’ideazione del San Pietro Martire, al di là dell'effettiva partecipazione alla competizione, deve essere collocata nella seconda metà degli anni Venti del Cinquecento, quando il Pordenone aveva già realizzato le ‘Storie della Passione’ nel Duomo di Cremona (1520-1522 ca.) e le ante dell’organo nel Duomo di Spilimbergo (1524) . Due esperienze determinanti da cui derivano, seppur epurati della loro vena più cruenta, l’accentuazione espressiva, gli scorci audaci e la monumentalità, visibili nel bozzetto, ma ancor di più nel disegno a pietra rossa . Inoltre, le medesime caratteristiche si ritrovano anche nelle prove grafiche, risalenti agli stessi anni, per le due tavole raffiguranti San Martino e San Cristoforo nella chiesa veneziana di San Rocco . Frequente nei suoi studi finiti, tutti databili tra la seconda metà degli anni Venti del Cinquecento e la prima del decennio successivo, è il ricorso all’uso combinato della penna con l’inchiostro diluito e la biacca; tecnica già utilizzata, in ambiente lagunare, da Carpaccio, soprattutto per gli studi di figura . Nel foglio conservato agli Uffizi, la biacca definisce in modo quasi miniaturistico le forme e crea una forte impressione luministica attraverso il contrasto con la morbida stesura dell’inchiostro diluito, restituendo alla composizione, anche grazie al colore ceruleo della carta, un sorprendente effetto pittorico. (Roberta Aliventi 2017)

Mostre

  • Firenze 1914
    Ferri P. N./ Gamba C./ Loeser C., Mostra di disegni e di stampe di scuola veneziana dei secoli XV e XVI, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1914, Bergamo 1914, p. 29 n. 92 (scheda a cura di s. n.)
  • Udine 1939
    Molajoli B., Mostra del Pordenone e della Pittura Friulana del Rinascimento, catalogo mostra Udine, bibliografia specifica 1939, Udine 1939, p. 140 Disegni n. VII (scheda a cura di Molajoli B.)
  • Firenze 1976
    Forlani Tempesti A./ Petrioli Tofani A., Omaggio a Leopoldo de' Medici, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1976, Firenze 1976, p. 70 n. 44, fig. 40 (scheda a cura di Petrioli Tofani A.)
  • Firenze 1976
    Rearick W. R., Tiziano e il disegno veneziano del suo tempo, catalogo mostra Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi 1976, Firenze 1976, pp. 131-133 n. 91, fig. 76 (scheda a cura di Rearick W. R.)
  • Paris 1993
    Laclotte M./ Nepi Scirè G., Le Siècle de Titien: L'âge d'or de la peinture à Venise, catalogo mostra Paris, Galeries Nationales d’Exposition du Grand Palais 1993, Paris 1993, p. 573 n. 223, ripr. a p. 209 (scheda a cura di Rearick W. R.)
  • Oxford 2015-2016
    Whistler C./ Faietti M./ Marini G./ Thalmann J./ Aceto A., Drawing in Venice. Titian to Canaletto, catalogo mostra Oxford, Ashmolean Museum 2015-2016, Oxford 2015, pp. 86-87 n. 17, ripr. a p. 87 (scheda a cura di Whistler C.)
  • Firenze 2019-2020
    Bisceglia A./ Ceriana M./ Procaccioli P. , Pietro Aretino e l'arte del Rinascimento, catalogo mostra Firenze, Gallerie degli Uffizi 2019-2020, Firenze 2019, p. 153 n. 3.20, ripr. a p. 111 (scheda a cura di Ferrari S.)

Bibliografia

  • (ASFi, CdA, III, c. 233rv), 1654/ 1/ 3
    Bonaventura Bisi, Lettera a Leopoldo de' Medici, 1654/ 1/ 3 [Bologna], (ASFi, CdA, III, c. 233rv), c. 233r
  • (ASFi, MdP, 5326, c. 1002rv), 1654/ 1/ 11
    Bonaventura Bisi, Lettera a Giovanni Carlo de' Medici, 1654/ 1/ 11 [Bologna], (ASFi, MdP, 5326, c. 1002rv), c. 1002v
  • (ASFi, MdP, 5326, c. 1003), 1654/ 1/ 13
    Bonaventura Bisi, Lettera a Giovanni Carlo de' Medici, 1654/ 1/ 13 [Bologna], (ASFi, MdP, 5326, c. 1003), c. 1003
  • (ASFi, CdA, III, c. 237r), 1654/ 4/ 28
    Bonaventura Bisi, Lettera a Leopoldo de' Medici, 1654/ 4/ 28 [Bologna], (ASFi, CdA, III, c. 237r), c. 237r
  • Pelli Bencivenni G. [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102)
    Pelli Bencivenni G., Catalogo dei disegni, [1775 - 1793] (GDSU, ms. 102), v. III ("Pordenone Gio. Licinio") v. Universale III n. 8
  • Ramirez di Montalvo A. 1849 (GDSU, Coll. n. 43)
    Ramirez di Montalvo A., Catalogo dei disegni scelti della R. Galleria di Firenze, 1849 (GDSU, Coll. n. 43), cassetta dei Disegni Grandi n. 17
  • Lagrange L. 1862
    Lagrange L., Catalogue des Dessins des Maitres exposés dans la Galerie des Uffizii, a Florence, in Gazette des Beaux-Arts, XIII, 1862, p. 453 n. 440
  • Ferri P. N. 1881
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni esposti al pubblico nel corridoio del Ponte Vecchio nella R. Galleria degli Uffizi con l'indice dei nomi degli Artefici, Firenze, 1881, p. 42
  • Ferri P. N. 1890
    Ferri P. N., Catalogo riassuntivo della Raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla R. Galleria degli Uffizi compilato ora per la prima volta dal conservatore Pasquale Nerino Ferri, Roma, 1890, p. 247
  • Ferri P. N. 1895-1901 (GDSU, ms. coll. n. 72)
    Ferri P. N., Catalogo dei disegni cartoni e bozzetti esposti al pubblico nella R. Galleria degli Uffizi ed in altri Musei di Firenze compilato da Pasquale Nerino Ferri ispettore preposto al Gabinetto dei disegni e delle stampe nella detta Galleria, 1895-1901 (GDSU, ms. coll. n. 72), c. 86 v.
  • Gamba G. 1909
    Gamba G., A proposito di alcuni disegni del Louvre, in Rassegna d'Arte, , 1909, p. 38
  • Fröhlich-Bum L. 1925
    Fröhlich-Bum L., Beiträge zum Werke des Giovanni Antonio Pordenone, in Münchner Jahrbuch der bildenden Kunst, N. F. II, 1925, p. 69-72
  • Hadeln D. von 1925
    Hadeln D. von, Venezianische Zeichnungen der Hochrenaissance, Berlin, 1925, p. 35, tav. 38
  • Giglioli O. H. 1936
    Giglioli O. H., Della provenienza di alcuni disegni del Gabinetto degli Uffizi, in Rivista d'arte, XVIII, 2, 1936, p. 316, fig. 5
  • Tietze H. 1936
    Tietze H., Tizian Leben und Werk, Wien, 1936, v. I p. 113
  • Fiocco G. 1939
    Fiocco G., Giovanni Antonio Pordenone, Udine, 1939, pp. 77, 102, 153
  • Tietze H./ Tietze Conrat E. 1944
    Tietze H./ Tietze Conrat E., The Drawings of the Venetian Painters in the 15th and 16th centuries, New York, 1944, p. 36 n. 1311
  • Muraro M. 1965
    Muraro M., Studiosi, collezionisti e opere d'arte veneta dalle lettere al Cardinale Leopoldo de' Medici, in Saggi e memorie di storia dell'arte, IV, 1965, p. 82
  • Furlan C. 1976
    Furlan C., Osservazioni su alcuni modelli del Pordenone, in Il noncello, XLIII, 1976, p. 123, fig. 19
  • Rearick W. R. 1977
    Rearick W. R., Biblioteca di disegni. 5. Maestri veneri del Cinquecento : Giorgione, Titian, Campagnola, Sebastiano del Piombo, Lotto, Palma Vecchio, Bordone, Cariani, Pordenone, Girolamo da Treviso, etc., Firenze, 1977, p. 46, tav. 35
  • Cohen C. E. 1980
    Cohen C. E., The drawings of Giovanni Antonio da Pordenone, Firenze, 1980, pp. 17, 29, 67, 73-75, fig. 40
  • Furlan C. 1980
    Furlan C., Il Pordenone e l'Amalteo, in Menegazzi L., Amalteo, catalogo mostra Pordenone, Museo Civico Palazzo Ricchieri/ Centro Culturale Odorico da Pordenone 1980, Pordenone 1980, p. 59, fig. 18
  • Furlan C. 1980
    Furlan C., Aspetti del disegno in Tiziano e Pordenone, in , Tiziano e Venezia. Convegno internazionale di studi (Venezia 1976), Vicenza ,1980, p. 429
  • London 1983-1984
    Martineau J./ Hope C., The Genius of Venice 1500-1600, catalogo mostra London, Royal Academy 1983-1984, London 1983, p. 270 sotto il n. D40 (scheda a cura di D. E. S.)
  • Cohen C. 1984
    Cohen C., I disegni del Pordenone: fonti e sviluppo, in Furlan C., Il Pordenone, catalogo mostra Pordenone, Ex-chiesa di San Francesco 1984, Milano 1984, pp. 187-188, fig. 73
  • Pordenone 1984
    Furlan C., Il Pordenone, catalogo mostra Pordenone, Ex-chiesa di San Francesco 1984, Milano 1984, p. 201 sotto il n. 4.10, p. 202 sotto il n. 4.11 (schede a cura di Cohen C. E.)
  • Rearick W. R. 1985
    Rearick W. R., Pordenone "romanista", in Furlan C., Il Pordenone. Atti del convegno internazionale di studio (Pordenone, SalaConvegni della Camera di Commercio, 23-25 agosto 1984), Pordenone ,1985, pp. 128, 132 nota 19
  • Rossi P. 1985
    Rossi P., Il mondo pittorico veneziano intorno alla prima metà del Cinquecento (1526 circa - 1548), in Furlan C., Il Pordenone. Atti del convegno internazionale di studio (Pordenone, SalaConvegni della Camera di Commercio, 23-25 agosto 1984), Pordenone ,1985, pp. 135, 136 nota 2
  • Petrioli Tofani A. 1986
    Petrioli Tofani A., Inventario. Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Disegni esposti 1, Firenze, 1986, p. 317, ripr. a p. 317
  • Furlan C. 1988
    Furlan C., Il Pordenone, Milano, 1988, pp. 256 sotto il n. D-16, p. 258 sotto il n. D-17, pp. 258-260 n. D-18
  • Humfrey P. 1988
    Humfrey P., Competitive Devotions: The Venetian Scuole Piccole as Donors of Altarpieces in the Years around 1500, in The Art Bulletin, LXX, 3, 1988, p. 407 nota 41
  • Rylands P. 1988
    Rylands P., Palma il Vecchio: l'opera completa, Milano, 1988, p. 74, ripr. a p. 77
  • Meilman P. M. 1989
    Meilman P. M., Titian's Saint Peter Martyr altarpiece and the development of altar painting in Renaissance Venice, , 1989, , pp. 127-130
  • Goldner G. R./ Hendrix L. 1992
    Goldner G. R./ Hendrix L., European Drawings. 2. Catalogue of the Collections, Los Angeles, 1992, p. 98 sotto il n. 36 (scheda a cura di Goldner G. R.)
  • Fileti Mazza M. 1993
    Fileti Mazza M., Archivio del collezionismo mediceo. Il cardinal Leopoldo. II. Rapporti con il mercato emiliano, Milano, 1993, tomo I p. 16, tomo II pp. 669-700
  • Humfrey P. 1993
    Humfrey P., The altarpiece in Renaissance Venice, New Haven/ London, 1993, pp. 315-316, tav. 119
  • Cohen C. E. 1996
    Cohen C. E., The art of Giovanni Antonio da Pordenone. Between dialect and language, Cambridge, 1996, v. I pp. 260-265, 276, 314 nota 4, 315 note 11, 12, 316 note 17, 18,, tav 338
  • Pordenone 2000
    Furlan C., Dal Pordenone a Palma il Giovane. Devozione e Pietà nel disegno veneziano del Cinquecento, catalogo mostra Pordenone, Ex-chiesa di San Francesco 2000, Milano 2000, p. 116 sotto il n. 17 (scheda a cura di Furlan C.)
  • Meilman P. 2000
    Meilman P., Titian and the altarpiece in Renaissance Venice, Cambridge, 2000, , p. 86, fig. 26
  • Rearick W.R. 2000
    Rearick W.R., Il disegno in Veneto e in Friuli nel Cinquecento, in Furlan C., Dal Pordenone a Palma il Giovane. Devozione e Pietà nel disegno veneziano del Cinquecento, catalogo mostra Pordenone, Ex-chiesa di San Francesco 2000, Milano 2000, p. 10, fig. 8
  • Romani V. 2000
    Romani V., Tra tecnica e stile: osservazioni sul disegno veneziano del Rinascimento, in Furlan C., Dal Pordenone a Palma il Giovane. Devozione e Pietà nel disegno veneziano del Cinquecento, catalogo mostra Pordenone, Ex-chiesa di San Francesco 2000, Milano 2000, p. 73
  • Theil A. C. 2000
    Theil A. C., Il Pordenone. Studien zu seiner Bildsprache, Worms, 2000, pp. 152-155
  • Rearick W. R. 2001
    Rearick W. R., Il disegno veneziano del Cinquecento, Milano, 2001, p. 80
  • Barocchi P./ Gaeta Bertelà G. 2005
    Barocchi P./ Gaeta Bertelà G., Collezionismo mediceo e storia artistica. II. Il Cardinale Carlo, Maria Maddalena, Don Lorenzo, Ferdinando II, Vittoria della Rovere, 1621-1666, Firenze, 2005, tomo I p. 158 nota 563
  • Barocchi P./ Gaeta Bertelà G. 2007
    Barocchi P./ Gaeta Bertelà G., Collezionismo mediceo e storia artistica. III. Il Cardinale Giovan Carlo, Mattias e Leopoldo, 1628-1667, Firenze, 2007, tomo I pp. 71-72 nota 236, pp. 193-194 nota 644
  • Delieuvin V./ Habert J. 2009
    Delieuvin V./ Habert J., Les concours de peinture à Vénise au XVIe siècle, in Delieuvin V./ Habert J., Titien, Tintoret, Véronèse : rivalités à Venise, catalogo mostra Paris, Musée du Louvre 2009-2010, Paris 2009, p. 50, fig. 21
  • Petrioli Tofani A. 2014
    Petrioli Tofani A., L'inventario settecentesco dei disegni degli Uffizi di Giuseppe Pelli Bencivenni. Trascrizione e commento, Firenze, 2014, v. II p. 622 n. 8
  • Faietti M. 2015
    Faietti M., Giorgio Vasari’s Life of Titian: Critical Misinterpretations and Preconceptions Concerning Venetian Drawing, in Whistler C. et al., Drawing in Venice. Titian to Canaletto, catalogo mostra Oxford, Ashmolean Museum 2015-2016, Oxford 2015, p. 39
  • Villata E. 2016
    Villata E., Minimalismo della "terribilità". I disegni del Pordenone in Ambrosiana, Roma, 2016, p. 76
  • Whistler C. 2016
    Whistler C., Venice and Drawing 1500-1800. Theory, Practice and Collecting, New Haven-London, 2016, p. 26, fig. 33
  • Ridolfi C. ed. 1914-1924
    Ridolfi C., Le maraviglie dell'arte ovvero le vite degli illustri Pittori Veneti e dello Stato (1648), Hadeln D. von (a cura di), Berlin, ed. 1914-1924, v. I , p. 167 nota 3
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